1994, al Fac Simile, indimenticabile indie space di Milano. Quella è stata la prima volta. Il bis è arrivato poco dopo, nella vecchia sede di De Carlo, in via Bocconi. Poi tris, per caso a Parigi, da Ghislaine Hussenot. Non so se le performance di Vanessa si chiamassero già VB. Eravamo giovani e non ci interessavano i codici, ma le emozioni. E quelle lo erano. Figure androgine in lingerie. Una strana plasticità. Vibrazioni fisiche, soniche ed emotive fra un gruppo di corpi e il nostro. Imbarazzo, perfino. Estraneità. Insomma, quella roba che dovrebbe assomigliare all’arte. Certo, qualche dubbio c’era, come negarlo. Ma a giustificare tutto bastavano quel po’ di tonalismo e uno spleen ineluttabile. Finché non è arrivato lui: Kanye West, che a ottobre 2008 ha coinvolto Vanessa e le sue ragazze nella presentazione del nuovo e non imperdibile "808s & Heartbreak". Siamo al 2009: l'artista torna finalmente qui, dal vivo, al PAC. Son tempi duri per tutti, e quindi grande Vanessa. Esattamente come Beckham: a L.A. ci va per l’incasso, da tamarra, e a Milano fa i giochi seri.
Vanessa Beecroft - "VB65"
16/3/2009 - 5/4/2009 Pac - Padiglione d'Arte Contemporanea, via Palestro 14, Milano
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