La cassa di risonanza (architettura)

Nella giostra degli artisti-architetti, il gesto di Juan Navarro Baldeweg incanta gli occhi e seduce la ragione. Tra cielo e terra l'opera caliente e leggiadra dello spagnolo dondola alla galleria Aam, neo-luogo concavo di una mostra che suona in chiave di luce, gravità, orizzonte. Erede della blasonata scuola spagnola, da 30 anni Baldeweg conosce la legge chimica che sposa l'arte all'architettura senza farle scoppiare; artista a Madrid, ricercatore al M.I.T di Cambridge, disinibito creatore di forme - in grande (palazzo dei congressi, Salamanca) e piccola (casa della pioggia, Santander) scala -, l'architetto sfoglia in via Castelfidardo i suoi ultimi spartiti progettuali, si scalda sul tema dell'edificio teatrale, blocca l'energia in composizioni scultoree, appoggiate su di un tavolo specchiato. E poi il sogno dell'architettura: quella cosa lì che c'è uno che ha in mente lo spazio e te lo disegna attorno e tutto sta nella capacità di controllarne l'intreccio, come Nyman e Greenaway dirigono musica e immagini, nel ventre di Boullé: niente plastic, solo arte.