Amos Gitai è un magnifico inferno. Un turbine di intelligenza e precisione in ogni discorso, che sia pubblico o cinematografico. È di un rigore che può scivolare rapidamente da esigenza a intransigenza, ma è così che ha girato più di ottanta fra film e corti, appassionando le élite del cinema, incantando gli amanti del racconto, incastrando i suoi collaboratori in sottili trappole di amore e odio, che incarnano perfettamente le terribili contraddizioni del suo Paese. E che Gitai stesso adora incarnare, ergendosi a voce critica radicale e manipolando le forme che attraversa, dal documentario alla finzione, dal teatro alla scrittura. Fin dall’inizio, quando, di ritorno dalla guerra del Kippur, invece di discutere una tesi di architettura a Berkeley ha presentato un film. La mostra alle Cariatidi vale solo per il formidabile omaggio al monumentale Gabriele Basilico. Da architetto ad architetto, dentro uno scenario di rovine bagnate dalla luce tagliente del Medio Oriente, nel cuore del fallimento di una professione di millenni passati.
Amos Gitai - "Strade/Ways"
2/12/2014 - 1/2/2015, Palazzo Reale - Sala delle Cariatidi, Piazza Duomo 12, Milano
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