Close

Andrej Tarkovskij. L’immagine dell’assoluto

12/5/2011 - 12/6/2011 Spazio Oberdan, viale Vittorio Veneto 2, Milano

di Dion+

“Mi basta questa immortalità/che il sangue mio scorra da un secolo all’altro/Per un fedele angolo di tepore sicuro/volentieri pagherei con la mia vita/ se non fosse il suo ago volante/ a condurmi come un filo per il mondo”. Per descrivere la piccola mostra piů profonda degli ultimi anni, è meglio attingere dalla bocca del poeta. In questo caso, dal broncio tartaro di Arsenij, il padre fuggito dalla vita di Andreij e di sua madre, protagonista defilato di questa biofotografia. Ci sono ritratti della loro dacia, con la madre sulla staccionata e l'Eurasia infinita alle spalle: si rimane basiti nel vedere come Andrej abbia ricostruito la sua infanzia nei suoi set. Ci sono le polaroid italiane, sconvolgenti, perché pare impossibile che un’istantanea abbia lo stesso sapore delle inquadrature di “Stalker”. C’è Domiziana Giordano, che ora capiamo essere la trasfigurazione di un’icona materna russa, con buona pace del suo mentore Craxi e di quel redattore di Zero cui a New York, un capodanno, mise la lingua in bocca. Con Tarkovskij si va dove opera ed esistenza umana vivono l’enigma di una corrispondenza totale. La fusione tra l’imperfezione della vita e gli apici dell’arte spinge verso una dimensione di contemplazione, malinconia e stupore: èla potenza pura dello spirito russo.

Torna al Sito Ufficiale!