Congorock

Le tv musicali sono così morte che quando sai che qualcuno é diventato famoso, non riesci a misurare quanto lo sia diventato effettivamente. Cioè, avevo capito che Congorock (classe 1983) avesse avuto successo: vive in California, lo chiamano al Coccoricò a fare il resident d’estate e scoppia la piramide, suona in Piazza Affari all’ultimo minuto ed è subito pieno di gente esaltata, ok. Pubblica le foto in cui è in studio con Sean Paul, ok. Ma poi monta su un Boeing con Rihanna che gli versa lo champagne, e lei gli è così vicina da poterla ingravidare, condivide il tutto su twitter e allora capisci. Congorock è enorme! Sa quando deve essere zarro e pestone e quando essere più sofisticato per il pubblico più esigente (ricordo un set super alla festa di Vice dello scorso anno), sa stupirti con il giusto pezzo nostalgico/disco che ti fa urlare "ohhhh!" dalla pista e ti fa avere la sensazione che sappia cosa vuoi un attimo prima di te. La sua formazione va dall’hardcore nostrano, al rap, dall’eurodance, alla disco. Dentro c’è tutta la musica di noi giovani, ex-giovani o perenni giovani. Ci staremo tutti al Magnolia? Vengono i pullman da Squinzano? C’è un after sul Boeing 777 dopo? Tutte cose che in tv te le scordi.