Carsten Höller da anni viaggia periodicamente nell’Africa subsahariana: si è progettato una casa in cemento nella Costa d’Oro, l’attuale Ghana; nel 2008, ha aperto il Double Club a Londra, un club/bar/ristorante/opera letteralmente tagliato a metà: 50% Europa (e cultura inglese) e 50% Congo (rumba e pondu); nel 2015 ha pubblicato un libro per Humboldt Books in cui racconta un viaggio a Kinshasa per un film non ancora realizzato, ma confluito in un’installazione all’ultima Biennale di Venezia, ora in mostra in Pirelli HangarBicocca. “Fara Fara” significa “faccia a faccia” in lingua lingala e indica una tradizione congolese che vede confrontarsi due band di rumba nel medesimo stadio, su due palchi differenti. Chi resiste più a lungo vince. Così come avviene ad altre latitudini, lo scontro tra soundsystem si gioca ad armi pari: a Kinshasa l’arma è il soukous. Per il Fara Fara Music Festival, seconda edizione dell’annuale partnership fra Zero e Hangar, Carsten Höller agisce al contrario, imponendo armi impari: con l’aiuto di Lorenzo Senni (Europa) e dell’agente Bellou Luvuadio Bengo (Africa), infila una line up che vede scontrarsi due orchestre di rumba (Homba Petit Bokul de Viva La Musica; Les Anciens du Quartier Latin) con CB21 – crew di enduring music composta da Senni stesso e molti amici, e il producer britannico Danny L Harle. «Chi la dura la vince», ma anche «You cannot be a mouse and a bat at the same time» (Proverbio africano).
Fara Fara Music Festival
7 - 8/7/2016, Pirelli HangarBicocca Via Chiese, 2 • Milano
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