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Mimmo Rotella - Blanks

Da lunedì 19 settembre a giovedì 22 dicembre 2016, Cardi Gallery, Corso di Porta Nuova 38, Milano

di Marco Scotti

Mimmo Rotella – è innegabile – è un’artista entrato nell’immaginario grazie sopratutto ai suoi strappi, a una mitologia fatta di camminate notturne a Roma e Milano alla ricerca di manifesti e pubblicità da staccare, immagini di largo consumo da riprendere e sovrapporre in frammenti. A dieci anni dalla scomparsa, per rendere giustizia a una storia che ha incrociato l’astrattismo, Pierre Restany e il Nouveau Réalisme, i diversi volti della Pop europea attraverso una ricerca spesso imprevedibile, quattro gallerie, istituzioni dell’arte a Milano – Cardi Gallery, Fondazione Marconi, Galleria Carla Sozzani, Robilant + Voena – dedicano altrettante mostre alle tecniche e alle sperimentazioni che hanno attraversato la sua produzione artistica, tra invenzione e recupero. Milano d’altra parte, che dal 1980 è stata la città di Rotella, gli aveva già dedicato nel 2014 una grande retrospettiva a Palazzo Reale firmata da Germano Celant, focalizzata su décollages e retro d’affiches: questo nuovo tributo, organizzato in collaborazione con il Mimmo Rotella Institute vuole concentrarsi ora sulle diverse tecniche e declinazioni.
Cardi Gallery con Mimmo Rotella. Blanks ritorna così su una serie degli anni Ottanta, in cui le immagini urbane dei suoi décollages sono coperte da strati monocromi di carta, esattamente come succede alle affissioni negli spazi urbani una volta scadute le concessioni.
Robilant + Voena propone The Maverick Mimmo Rotella, antologica che esclude i décollages e i retro d’affiches per riportare l’attenzione sul mezzo fotografico e sulle tecniche tipografiche, sulle nuove forme della pittura negli anni Novanta come sulle ceramiche, attraversando categorie e definizioni spesso create dallo stesso Rotella per definire pratiche riprese e ricontestualizzate.
La Galleria Carla Sozzani sceglie quindi una declinazione tematica con Mimmo Rotella. Erotique, esponendo riporti fotografici – e non poteva essere altrimenti in un luogo sempre attento a questo mezzo – e frottage, in cui l’artista esplora una propria visione personale dell’erotismo e una propria lettura dell’immagine erotica tra gli anni Sessanta e Settanta, in movimento tra New York, Parigi e la Costa Azzurra.
Chiude, anche in ordine temporale, la Fondazione Marconi com Mimmo Rotella e Giorgio Marconi. Una storia d’arte e di amicizia, mostra-racconto di uno straordinario rapporto tra artista e gallerista, durato quasi trent’anni e dieci mostre. Insomma, un vero ritratto corale per un artista troppo spesso letto a una sola dimensione.

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