In perfetto equilibrio tra Oriente e Occidente, le coreografie di Akram Khan sono sempre in grado di spiazzare lo spettatore, con studi sui movimenti e sul corpo che sfumano dal “kathak” classico indiano alla danza contemporanea. In quasi 15 anni, l’artista londinese con origini bengalesi è riuscito ad affermarsi sulla scena contemporanea internazionale, fino a curare parte della cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra del 2012.
„Xenos“ sarà l’ultima possibilità di vedere uno spettacolo in cui Khan sarà anche danzatore. Il pubblico lo ritroverà sul palco con cinque musicisti internazionali e sarà guidato attraverso un esercito invisibile: quello di più di un milione di indiani che hanno combattuto nelle linee britanniche della Prima Guerra Mondiale. Un esercito estraneo alla narrativa ufficiale, anche perché segregato nelle crepe della politica coloniale, associato a un’epoca scomoda di cui nessuno ha più voglia di parlare.
L’opera rivela la bellezza e l’orrore cui può tendere l’uomo quando diventa uno strumento di guerra, «la paura degli altri alimenta la guerra, si diventa tutti stranieri» ha dichiarato Khan, sottolineando anche come sia «necessario riflettere, mai come ora, sul perché le culture siano nate grazie al continuo movimento dei popoli».
Geschrieben von Andrea Di Corrado