La prima partecipazione nazionale del Giappone alla Biennale di Venezia risale al 1952, mentre il Padiglione Giappone è stato completato nel 1956, su progetto di Takamasa Yoshizaka, allievo di Le Corbusier che disegnò l’edificio ispirandosi alle avanguardie moderniste. Nella scorsa edizione, la 57ima, il padiglione del Giappone aveva presentato una mostra personale dell’artista Tahiroshima Takahiro Iwasaki, curata da Meruro Washida, con una selezione di opere tridimensionali realizzate con oggetti familiari comuni e intitola “Turned upside down, it’s a forest”: lo spettatore era così spinto a riflettere su come dipenda tutto dalle prospettive e ad abbracciare diversi modi di guardare.
Quest’anno, con la curatela di Hiroyuki Hattori, presenterà una collettiva con opere di Motoyuki Shitamichi, Taro Yasuno, Toshiaki Ishikura e Fuminori Nousaku. La mostra nasce dalla necessità di indagare su questioni come la relazione dell’uomo con l’ambiente: „Cosmo-Eggs“ vuole essere uno spazio di riflessione sui nostri modi di abitare la terra, di relazionarci con gli altri esseri viventi e i limiti di una società globalizzata e in costante crescita. Il riferimento è anche e soprattutto alla società contemporanea giapponese caratterizzata da disastri naturali provocati dall’uomo – come ad esempio il disastro della centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi nel 2011.
A cura di Hiroyuki Hattori
Geschrieben von Domitilla Argentieri Federzoni