È visibile fino al 24 novembre, presso la Fondazione Prada Di Venezia, la prima grande retrospettiva di Jannis Kounellis, figura chiave dell’Arte Povera e dei movimenti di avanguardia del ventunesimo secolo. Quasi settanta sono le opere selezionate dal curatore Germanio Celant, il quale ha cercato di ricostruire all’interno dello spazio settecentesco di Cà Corner della Regina il vistoso percorso artistico dell’artista romano.
Nato ad Atene (Pireo, 1936) l’artista ha sempre affermato di sentirsi italiano, tenendo persino le sue lezioni di docente presso l’Accademia di Belle Arti di Dusseldorf nella nostra lingua. Finalmente si possono vedere i suoi primissimi lavori (1960-1966): grandi quadri segnaletici e fonetici a sfondo bianco che contengono numeri, lettere e frecce. Ma anche veri e propri environment, che regalano allo spettatore attento un’esperienza fisica e ambientale: no, non ci sono né cavalli, né pappagalli, ma il dolce suono di un quadro musicato, il profumo del caffè o della grappa, pareti rivestite d’oro ed enormi armadi appesi al soffitto. Per uscire dai limiti illusori e dalla fissità del quadro ed abbracciare il mondo dei sensi. Imperdibile.
Geschrieben von Veronica Bellei