Sul „Bolero“ di Ravel, sicuramente il più noto e popolare fra tutti i boleri della storia della musica, sono stati creati decine di balletti, più o meno riusciti, più o meno lontani dall’idea originale del musicista francese che lo compose su e per la ballerina russa Ida Rubinštejn che avrebbe incarnato, secondo Ravel, una sensuale gitana attorno a cui, nel crescendo della musica, si raccolgono uomini in adorazione.
La coreografia di Jesús Rubio Gamo che vedremo all’Auditorium è sicuramente lontana anni luce dal balletto pensato in origine: innanzitutto perché quello del coreografo spagnolo non è un „Bolero“, ma un „Gran Bolero“. Sessanta e non quindici minuti, non uno, ma sedici protagonisti, per uno spettacolo che pare sia nato in un momento di crisi del coreografo e che, invece, è una potente espressione di energia.
Geschrieben von Bruna Monaco