„Ammnesia“, dove il typo della doppia “m” è ancora oggetto di curiosità tra i feticisti del vinile: è il primo album solista di Larry Heard. Anzi, sostanzialmente è una collezione di EP degli anni precedenti, usciti a nome Fingers Inc. (Larry con Robert Owens e Ron Wilson). Ascoltarlo oggi, a trent’anni dalla release, lascia spiazzati. Un viaggio senza tempo che parte con “Can you feel it”, vero anthem house (nella versione originale, pulita dal comunque mitologico spoken word “In the beginning there was Jack…”) modellato su un combo basso-drums Juno-60 e TR-909. Altre tracce memorabili, „Beyond the Clouds“ e „Waterfalls“, manifesto del nuovo beat house di Chicago. E ancora „Let’s dance all night“ corredata di „cineserie“ a ricamo della bassline, e l’ispiratissima „Mystery of Love“, che Larry ama portare in giro nei suoi live e dj set recenti, come testato al Dimensions 2016. L’album, che da anni non abbandona la selezione di classici caricati sul mio telefonino è attualissimo. Fonte di ispirazione inesauribile per generazioni di producer, suona ancora incredibilmente: pulito, melodico, essenziale, viscerale. Non riesco ad immaginare una migliore colonna sonora per una domenica all’aperto. Un grazie e una pacca sulle spalle agli organizzatori.
Raffaele Paria
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Geschrieben von Raffaele Paria