Anche quest’anno facciamo il punto sulla gastroesofagite della città, trasformatasi da patologia acuta a malattia cronica. Passato il periodo delle novità, quando ogni nuova apertura faceva notizia, siamo giunti al livello successivo: quello della resistenza agli attacchi del reflusso turistico. La consapevolezza che il limite fosse stato oltrepassato è arrivata finalmente a giugno 2019 con un decreto di stop triennale ai nuovi esercizi commerciali dentro le mura, anche se il progetto di una „city of food“ viaggia ancora a vele spiegate. Ed ecco allora che nella proposta vincitrice per la svolta architettonica del Teatro Comunale e via del Guasto spunta un caffè, nel rinato Cinema Capitol un bar/bistrot e così via in deroga al decreto appena citato che ammette attività di somministrazione all’interno di teatri, cinema, librerie e musei, sfatando il mito che con la cultura non si mangia. Di qualche giorno fa anche la notizia del restyling del Mercato delle Erbe dove è al vaglio l’idea di eliminare la metà dei box ortofrutticoli e far spazio a sgabelli e tavolini. Tutto in linea con una visione che predilige la qualità della sosta a quella della vita.
In questa Bologna mordi e fuggi anche nel 2019 non sono mancate però le belle sorprese, luoghi in qualche modo diversi capaci di creare comunità, raccontare storie incredibili, sperimentare e farci divertire. Ed è arrivata anche la nostra prima Bar Marathon, una grande festa dedicata ai barman cittadini che ritornerà nel 2020.
Qui la nostra lista in ordine puramente casuale.