Nella ristorazione etnico-orientale qualcosa sta cambiando: ci si sta accorgendo che i palati sono più curiosi e aperti di qualche tempo fa, e che di fronte a piatti „strani“ si è disposti a rischiare, soprattutto se si tratta di ricette originali – piuttosto che adagiarsi sull’accoppiata involtino-spaghetto saltato, che è sempre affidabile, ma dopo un po‘ annoia. Ci si è anche accorti che aggregare funziona e si può scommettere sulla modalità mercato, che permette di assaggiare tante piccole cose, un po‘ come accade a Mercato Testaccio o al Mercato Centrale di Termini. Da qui nasce Huobi – Mercato Orientale, un contenitore di esperienze dove scorrazzare di banco in banco, tra zuppe, ravioli o anatre. Idea furba, da premiare se correlata dalla qualità del cibo proposto.
Contenuto pubblicato su ZeroRoma - 2020-02-10