Alzi la mano chi, ogni qual volta varcata la soglia del proprio pizzicarolo di fiducia, non abbia mai desiderato di aprire un tavolo e apparecchiare per mangiare all’istante quanto tagliato al banco formaggi o quanto uscito dall’affettatrice. O anche chi non abbia mai aperto la busta della spesa, sempre uscito dal pizzicarolo incriminato, strappando un tozzo di pane e una fetta di prosciutto per uno spuntino lungo la via di casa. Masto si è fatto locale proprio per venire incontro a queste pulsioni primordiali. È una gastronomia – o forse sarebbe meglio dire norcineria – attrezzata con una mezza dozzina di tavoli con sgabelli e una parete-cantina dove sono posizionate le bottiglie di vino per accompagnare il pasto. Essendo salumi e formaggi gli elementi preponderanti, per i vini si va principalmente di rossi. Ci sono diverse bottiglie dai Vignaioli Morellino Scansano, come il Roggiano o il Sangiovese; dall’Abruzzo con la Cantina Tollo e il suo Trebbiano biologico; diversi vini in quota Cincinnato, cooperativa e cantina laziale di Cori, di cui segnaliamo il Pollùce (vitigno Nero buono di Cori) e l’Arcatura (un Cesanese); poi il Burnello Poggio Bruno. Da piazzare sul tagliere delle cibarie segnaliamo diverse versioni del Casolet trentino (al peperoncino, alle noci, alle erbe, etc.) cacio romano, pecorini toscani e laziali, Vall’Ombrone, Capra Dura, ricottine di bufala, prosciutto crudo di Bassiano o Serrano (Spagna), entrambe al coltello (per un tagliere ci aggiriamo sui € 15, € 5 per un bicchiere di vino. Calice in plastica, unico neo). Chiedete anche per i piatti (caldi) del giorno: lasagne, parmigiane, tomini avvolti nel guanciale. La cosa bella di Masto è che è aperto dalle 9 di mattina fino a sera, il che consente di fare due cose eccezionali: fare spesa anche alle 10 di sera oppure ordinarsi un tagliere in mattinata in caso di sveglia all’alba o di after.