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Il tempo di FAROUT

La seconda edizione del Live Arts Festival organizzato da BASE

quartiere Tortona

Geschrieben von Annika Pettini il 16 September 2022

Against Nature, NONE Collective. Credits Gregorio De Luca

L’anno scorso tutto era iniziato con un’immagine precisa, la più lontana in assoluto. Quella distanza che esiste tra noi e il corpo celeste più estremo che siamo in grado di scorgere: Farout appunto. Quest’anno il festival di BASE che porta questo nome torna con una nuova edizione e aggiunge un elemento essenziale per aprire la visione: il tempo. L’invenzione e il concetto più importante generato dall’essere umano, che ci permette di muoverci nello spazio con delle coordinate astratte che si agganciano a elementi come la distanza, la luce, i flussi. L’ambiente e le nostre vite sono misurabili con il tempo e tutto questo lo ha reso così solido e presente da divenire spesso un nemico da combattere, sottomettere o ammorbidire.

Un inizio, una fine, il tempo ha tutto e nulla perché nella sua consistenza è la materia più malleabile e contraddittoria che abbiamo generato, e attorno e insieme a essa si muove la nuova edizione di Farout Live Festival, con le diverse declinazioni dei linguaggi degli artisti e delle realtà coinvolte. Un susseguirsi di appuntamenti tra l’1 e il 9 ottobre che virano dal suono all’immagine, passano per il corpo e vibrano su frequenze diverse, dedicate proprio all’esplorazione di un rinnovato concetto di tempo e alla creazione di un nuovo paesaggio. Tra gli artisti coinvolti in questa edizione 2022: Gianmaria Borzillo, Institute of Radical Imagination (IRI), Elisabetta Consonni, Corps Citoyen / Milano Mediterranea, Silvia Costa, Fra De Isabella, Leonardo Delogu e Valerio Sirna / DOM, Effetto Larsen, Cosimo Ferrigolo, Gaia Ginevra Giorgi, Edoardo Lazzari / Extragarbo, Maddalena Fragnito e Valeria Graziano, Emke Idema, Kaleider, France Distraction, Le Cannibale, Nobodys, NONE Collective, MOMBAO, Muta Imago, Giorgia Ohanesian Nardin, Lucia Palladino, Milo Rau / IIPM, 6000 Highwayman / Teatro di Sardegna.

Per orientarsi in questo tempo, hanno pensato a un palinsesto che unisce arti visive, musica, teatro e danza e li incanala in tre filoni: un tempo sospeso, per la contemplazione, la riflessione e gli approfondimenti: un tempo performativo, per tutto ciò che è capace di accogliere e interagire e infine un tempo per la scholè, per assimilare e sperimentare.
Il programma (che potete trovare completo QUI) ci racconta una coreografia armoniosa che si muove nello spazio e nel tempo, includendo, fin dall’apertura del festival, anche altre zone della città, come il quartiere San Siro (da cui è partito il progetto CAVALCAVIA), dove lanciano l’inizio dei festeggiamenti con appuntamenti che si srotolano fino al cortile di BASE, cuore della manifestazione. Nei suoi spazi, interni ed esterni, prendono forma le installazioni artistiche che si muovono e interagiscono con il tempo, il programma di performance e la relazione estesa con la musica e il suono, in collaborazione con Le Cannibale. Grazie a loro infatti si avrà la possibilità di vivere tre esperienze diverse dal calare del sole fino al suo risorgere, con una lunga notte di vibrazioni con Grandbrothers live (sabato 8 ottobre – Sera – 20:30 – 22:30); Sofia Kourtesis, Fabio Monesi (sabato 8 ottobre – Notte – 23:30 – 04:00) e Marta Del Grandi live (domenica 9 ottobre – Alba – 06:30 – 08:00).

Ovunque sia il vostro tempo, qui sarà dove cercarlo.