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Riccardo Poli Radio NoLo

Lo trovate dietro i microfoni di Radio NoLo, la radio del quartiere.

quartiere NoLo

Geschrieben von Martina Di Iorio il 2 Juli 2020
Aggiornato il 19 April 2021

Foto di Anna Adamo e Guido Borso

Quando si descrive NoLo come un quartiere che si nutre dell’aggregazione spontanea dei suoi abitanti non si esagera, né si vuole trovare per forza un’immagine da associare a un luogo relativamente giovane. Radio Nolo è un esempio di questo discorso, una radio popolare, democratica, inclusiva, che parla del quartiere al quartiere. Nasce dal basso, non arruola speaker professionisti, ma gente del luogo che nella vita fa tutt’altro. Riccardo Poli ne è un esempio, che qui abbiamo voluto intervistare per farci dare una visione interna di questo fenomeno associativo che prende il nome di Radio NoLo, e più in generale NoLo.

Ci spiega in queste righe come è avvenuta la nascita della Radio, qual è il suo scopo, come si incastra con la vita del quartiere e perché tutti ne possono far parte. Ci porta per mano anche alla scoperta di questa zona, indicandoci cosa fare, vedere, dove mangiare e bere in una giornata ideale. Riccardo è un nolers convinto e orgoglioso, molto attivo a livello locale per farsi portavoce di idee nate dalla community allo scopo di portare un miglioramento nella vita del quartiere.

foto di Anna Adamo e Guido Borso
foto di Alessandro Fabiani

Che cos'è Radio NoLo? Come è nata l'idea di una radio di quartiere?

Radio NoLo è un esperimento di quartiere, una piccola realtà radiofonica locale che vuole raccontare dal basso cosa accade in questo angolo di Milano. È anche un progetto di Media Education per imparare a costruire format radiofonici e capire come funziona la comunicazione dall’interno. Una realtà iperlocale nata da un gruppo di amici/vicini di casa che durante una colazione di quartiere organizzata da NoLo Social District, la social street di NoLo, hanno deciso di mettersi in gioco con un radiodramma che immaginasse il futuro di NoLo e dei suoi abitanti. E da questo è partito tutto.

Cosa fate, a chi vi rivolgete, di cosa parlate? 

Radio NoLo e la sua redazione, composta da vicini di casa che non hanno mai sperimentato lo strumento della radio, cercano di raccontare la quotidianità a NoLo attraverso le storie, i suoni e la musica del quartiere. Ogni giorno viene confezionato e pubblicato almeno un podcast delle differenti trasmissioni ideate e realizzate dagli abitanti del quartiere. Dal Giornolo Radio, la striscia settimanale di informazione a Parlami di Tech, il programma dedicato alla tecnologia; da Umani a NoLo, che racconta le storie di vecchi e nuovi milanesi a NoLo l’età, il format che mette a confronto le differenti generazioni.

E poi tutta la parte musicale con i mixati curati dai nostri dj con House Of NoLo e Mu21Q, fino ai format di approfondimento musicale con interviste ad artisti locali e nazionali. I programmi si rivolgono principalmente agli abitanti del quartiere, ma alcuni format sono pensati per essere fruiti da un pubblico più ampio visto le potenzialità del mezzo del podcast. La redazione si incontra spesso e volentieri per bersi un aperitivo, per parlare della situazione dei programmi e per ideare nuovi progetti sui cui lavorare per migliorare la vita nel quartiere.

Chi c'è dietro,quanti siete, cosa facevate prima di Radio NoLo (o cosa continuate a fare)?

Radio NoLo è uno dei progetti dell’associazione di promozione sociale Radio NoLo aps che raccoglie i volontari della radio. La redazione è composta da circa 70 persone, ahimè come dico spesso tutte molto attive e creative. Dico ahimè perché tenere il filo di tutti i progetti è spesso complicato ma molto stimolante.

Proprio per questo la radio si è strutturata con referenti di area per seguire tutte le fasi di produzione del progetto. Non esistono prerequisiti per entrare a far parte della radio, anzi meglio se una persona non ha mai fatto radio. Tra i redattori ci sono ingegneri, assicuratrici, giornalisti, insegnati, impiegati, studenti e pensionati. La radio è un passatempo, impegnativo, ma pur sempre un passatempo per costruire insieme una narrazione differente del nostro quartiere.

Hai sempre abitato a NoLo?

Io sono arrivato a Milano 10 anni fa e ho abitato per i primi tre anni a Precotto. Quando ho lasciato la casa in cui vivevo con altri due coinquilini ho cercato un appartamento più vicino a Piazzale Loreto, e per puro caso mi sono trovato a prendere in affitto un monolocale di 35 metri quadri nel centro di NoLo. prima ancora che si chiamasse così.

Perché hai scelto NoLo? Cosa rappresenta per te?

In realtà non ho scelto NoLo, ho scelto una zona di Milano con affitti bassi e piena di servizi. NoLo per me è stata una rivoluzione dolce, nata con l’intento di sentirsi meno soli a Milano visto che buona parte delle persone che animano il quartiere, e la social street a esso collegata, vengono da fuori Milano.

Cosa rappresenta Radio Nolo per gli abitanti di NoLo e non solo? 

Bisognerebbe chiederlo ai nostri ascoltatori, ma possiamo dire che Radio NoLo è un servizio per il quartiere, sia in termini informativi che in termini formativi. È anche un acceleratore sociale perché permette di sviluppare progetti sul territorio che portano sia benessere sociale che senso di aggregazione.

Una storia di quartiere a cui sei affezionato?

Una delle storie più appassionanti per me è quella di un certo Matteo che, da giovanissimo imprenditore, decidere di aprire una piccola birreria in pieno centro a NoLo. Gli affari girano bene e il ragazzo decide di allargarsi e di aprire uno spazio più grande che non fosse solo birreria ma anche spazio per stand-up comedy, esibizioni live e concerti. Basando tutto sulla sua forza di volontà e sulla sua capacità di ascoltare e capitalizzare ogni singola idea. Ricordo ancora la prima volta che entrai in quel piccolo bar di piazza Morbegno e chiesi una bionda a Matteo Russo. Era un periodo magico e sembrava tutto possibile. Quel posto è il Ghe Pensi Mi (ndr).

 

foto di Alessandro Fabiani

Una giornata tipica a NoLo: cosa consiglieresti di fare, vedere, mangiare, con chi parlare?

Consigliere intanto di scendere alla fermata Pasteur e dirigersi verso piazza Morbegno per una colazione da Bici&Radici: hanno le brioche più buone di No.Lo. Dopo aver parlato con Stefania, che si occupa delle piante in questo bellissimo negozio, andrei a farmi tagliare i capelli da Luca sempre in piazza Morbegno: grande appassionato di bici da corsa, fa un ottimo servizio di taglio barba e capelli. Poi andrei a vedere lo studio del maestro Emilio Isgrò e farei tappa al Ci Vuole Un Drink per bermi uno spritz come si deve dalla zia Baby.

Per mangiare andrei in qualche ristorante cinese di viale Monza, tipo il Kung Fu Bao, oppure alla Bocciofila Caccialanza e dopo pranzo mi butterei sul prato al parco Trotter. Verso le 18.00 aperitivo alla Salumeria del Design per scambiare due parole con Giulia e Nicola. Mi sposterei al Cinema Beltrade per vedere la proiezione delle 20.00 e uscito andrei a farmi una bella calamarata alla Taverna dei Terroni al mercato Crespi da Paolo e Fabio. Per chiudere birra da Matteo al Ghe Pensi Mi e cocktail al NoLo.So da Gianni.

I simboli della tua NoLo.

Piazza Morbegno, cuore pulsante delle serate di NoLo, il Parco Trotter, il polmone verde del quartiere, e personalmente mi piacciono molto i ponti della ferrovia con il percorso lungo la Martesana.

Qual è l’anima di NoLo secondo te?

Le persone che la abitano. Le loro voci, i loro pensieri, le loro azioni.

Se NoLo fosse un libro, una canzone, un film.

I love radio rock.