Quando una band adotta un nome così, le sinapsi corrono impazzite e il cervello elabora immagini che vanno dai pantaloni in pelle nera a capigliature incolte, dalle “satan’s fingers” alle borchie. Se però cerchi sulla rete una loro foto qualcosa non torna – un po’ come digitare la parola “sesso” e trovarsi di fronte la faccia di Rosy Bindi (basato su una storia vera).
La band milanese però, non ha scelto questo appellativo per deludere, anzi. Il loro sound, intriso di atmosfere cupe e pessimistiche, riesce a cavalcare generi differenti – rock, elettronica, jazz- mantenendo originalità e coerenza. Tornano stasera dal vivo a Roma per presentare il nuovo album “How far can you see?” per Dissipatio, dopo una lunga militanza sulla beneamata Boring Machines.
Written by An Epic Drama