Terzo appuntamento per il progetto Axes, curato da Threes Productions con la partecipazione di Miniera, che porta nella lobby del MAXXI esperimenti sonori che indagano le linee di confine tra musica e architettura. Dopo la performance di LF58, duo formato da Giuseppe Tillieci e Filippo Scorcucchi, e quella di Abdullah Miniawy che aveva invitato per l’occasione Karsten Hochapfel, ecco Okkyung Lee e Rashad Becker, due musicisti che non potrebbero essere più diversi l’una dall’altro, ma che collaborano sporadicamente da anni dividendo palchi prestigiosi come quello del Cafe Oto o del Morphine Raum, dove i due hanno registrato una session che ci auguriamo di vedere presto uscire su Morphine Records.
Okkyung Lee, violoncellista originaria della Corea del Sud, stabilitasi ormai da tempo a New York, si muove con facilità dal jazz all’improvvisazione, dal noise fino alla musica tradizionale, con lavori pubblicati da etichette come Editions Mego e Tzadik. A Roma l’abbiamo vista esibirsi in solo a Villa Medici ed in trio con Marcus Schmickler e Thomas Lehn al Macro, ma le collaborazioni alle quali ci ha abituato sono infinite: John Zorn, Laurie Anderson, Bill Orcutt, Chris Corsano, Lasse Marhaug, Vijay Iyer e John Edwards, solo per fare qualche nome.
Rashad Becker è un acclamato produttore ed ingegnere del suono, prima negli studi berlinesi della Dubplates and Mastering e poi nel suo studio di Kreuzberg. Il suo tocco magico è quindi presente su centinaia di dischi, mentre come sound artist ricordiamo i due volumi di “Traditional Music Of Notional Species” su Pan, con otto movimenti ciascuno divisi fra “Dances” e “Themes” A Roma lo abbiamo visto quasi dieci anni or sono al Quirinetta – in una delle serate a firma LSWHR – accanto ad uno dei numi tutelari della musica elettronica europea, Moritz Von Oswald
Written by Carlo Cimmino