Nati e cresciuti a Spandau, nella Berlino Ovest, i FJAAK non si considerano semplicemente due dj riuniti sotto un unico nome ma si definiscono piuttosto come una techno band. Questo perché i due non si limitano a mixare tracce e a regolare alti medi e bassi, ma approcciano ai set proprio come fossero un gruppo musicale. Avendo una fortissima passione per tutto ciò che è analogico e che porta il brand di Moog, Akai e Roland, le loro performance, principalmente live, prendono forma maneggiando drumkit, sintetizzatori e campionatori. Per cui, afferma lo stesso Aaron, la percezione che si ha sul palco è quella di essere in una band, dove ognuno fa la sua parte e suona i suoi strumenti.
L’idea è quella di due artisti capaci di unire due differenti visioni musicali in modo coerente, nel pieno rispetto della regola che considera il tutto più della somma delle parti, con l’obbiettivo di creare della musica che rappresenti la loro energia e che sia il riflesso delle loro migliori sensazioni. Ed è effettivamente così. Un set made in FJAAK è esplosivo, è caos ordinato, è la concretizzazione sonora di un insieme di emozioni strutturata e guidata dal talento dei due dj. È una performance fatta di tracce house, warehouse techno e breakbeat, con influenze hardcore.
È la percezione di essere catapultati in un rave, come quelli che organizzavano dieci anni fa nei boschi della Spandauer Forst, a ovest di Berlino.
Written by Giuseppe Avolio