Ora che hanno aperto tutte le mostre della nuova stagione, la Triennale è un must: Chaimowicz, Marras, la collezione di Donata Pizzi di fotografia al femminile (L’altro sguardo, con i brigatisti dietro le sbarre e i Cutolo immortalati da Giovanna Borgese o il giovane Eco di Carla Cerati, fino ai progetti di Moira Ricci). Però ancora per pochi giorni, fino al 6 novembre, alligna vicino all’entrata una mostra un po’ diversa, sulle infrastrutture, disegnata da LEFTLOFT: BEYOND. Delivering the future for the past 110 years, che celebra undici decadi di imprese compiute da Salini Impregilo, trascinando il visitatore all’interno, attraverso, o al di sopra di esse.
Mi rendo conto che non tutti sono pronti a entusiasmarsi al pensiero di una talpa che scava gallerie, ma a chi varca la soglia della mostra e si porta fino alla sala-tunnel, con il megaschermo che proietta l’azione di scavo di una di quelle macchine mirabolanti fino allo sbriciolarsi dell’ultima fettina di parete, è data l’opportunità di coglierne il fascino.
La prima sala è una simulazione dell’attraversamento del nuovo Canale di Panama
Non possono mancare le dighe, che hanno fatto la storia dell’impresa
La grandissima quantità di immagini che testimoniano le migliaia di opere realizzate in Europa e nel mondo si accompagnano alle informazioni storiche e tecnologiche, offrendo il lato fascinoso e descrivendo la potenza operativa del gruppo. Qui sotto una piccolissima selezione delle più belle:






Written by Lucia Tozzi