I Pinheads li sgami subito che sono australiani. In sette, perlopiù tutti altissimi, magrissimi e capelloni, il loro impatto visivo è simile a quello dei conterranei King Gizzard and the Lizard Wizard, per questioni di fisionomia ma pure di estetica. Robot giganti che sconquassano Colosseo e Tour Eiffel in odore di sci-fi sul poster del tour europeo, una fissa conclamata per gli alieni e trame horror che sbucano dai video. Poi però spingi play e senti che le radici dei Pinheads sono tanto nell’aussie proto punk quanto nel garage psicotico e noir di Electric Prunes e Cramps. Per un lunedì sera da leoni come solo il Fanfulla ci sa regalare.
Written by Mary Anne