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Leonardo Pinto presenta ShowRUM

Il prossimo 2 e 3 ottobre Roma ospiterà la quarta edizione di ShowRUM. Ce la siamo fatta raccontare direttamente dal suo ideatore: Leonardo Pinto.

Written by Nicola Gerundino il 26 September 2016
Aggiornato il 5 October 2016

Pensare che se a fine pasto quella sera Leonardo avesse ordinato un amaro ora staremmo qui a parlare di tutt’altro (o al massimo di una kermesse dedicata ai digestivi). È bastato un bicchiere per far nascere una passione, qualche anno e sforzo di più per trasformare la passione in un network e dargli corpo in un evento. Così, anche per il 2016 Roma tornerà ad essere – purtroppo solo per due giorni – la capitale italiana del rum: appuntamento il 2 e 3 ottobre al Lifestyle Hotel (via Giorgio Zoega, 59). Ah, il resto della storia di ShowRUM ve lo racconta direttamente Leonardo Pinto.

La coltivazione della canna da zucchera in un'illustrazione d'epoca.
La coltivazione della canna da zucchera in un’illustrazione d’epoca.

 

Com’è nata la tua passione per il rum? È stato un viaggio, una bottiglia, l’incontro con un produttore?
È stato un colpo di fulmine. Una sera al bar l’ho incontrato in un bicchiere quasi per caso. Un colpo di fulmine che dura ormai da quasi 20 anni e che non accenna ad affievolirsi. Per anni ho cercato informazioni nei modi più disparati, prima che internet fosse così popolato, anche se in questo senso spesso la rete è piena anche di informazioni sbagliate. Io stesso all’inizio, quando aprii il mio primo blog nel 2004 (isladerum.com), cominciai a riportare quanto mi veniva detto o leggevo qui e lì, prendendo tutto per buono. Successivamente, grazie ai rapporti con i produttori e ai viaggi in distilleria, ho cominciato a capire meglio quanto ci fosse di vero e quanto fosse invece semplicemente legato al marketing delle varie aziende.

Che tipo di produzione è quella del rum, totalmente industriale, totalmente artigianale o a metà tra le due?
La produzione del rum è forse la più variegata nel campo dei distillati. Si va da produzioni industriali intensive a piccole realtà familiari, passando per tante eccellenze a tutti i livelli.

La distilleria artigianale River Antoine di Grenada.
La distilleria artigianale River Antoine di Grenada.
 
Quante sono le piccole produzioni? Detto altrimenti, quanti produttori esistono che non conosciamo qui in Italia?
Tantissimi, dare un numero esatto è come provare a fare sei al Superenalotto. Spesso passando due volte nella stessa isola ti imbatti in un piccolo produttore che la volta precedente non c’era o che non eri riuscito a scovare. Questo fenomeno in alcune aree produttive è molto presente.
Ancora un'immagine dalla distilleria River Antoine.
Ancora un’immagine dalla distilleria River Antoine.
 
C’è un produttore che hai incontrato e al quale sei particolarmente legato?
È difficile individuarne uno solo. I produttori di rum, soprattutto quelli di piccole e medie distillerie, sono spesso degli appassionati veri che hanno fatto del rum la loro ragione di vita. Per un appassionato come me, incontrare questa gente è come catapultarsi in una nuova favola ogni volta e il legame che si instaura va oltre il semplice legame professionale. La meraviglia di poter lavorare in un settore che è anche la tua passione sta proprio qui. 

La cosa più assurda che ti è capitata durante uno dei tuoi viaggi tra produttori e aziende?
Ce ne sarebbero tante da raccontare, ma se dovessi indicarne una, sceglierei il mio primo impatto con i Caraibi, più precisamente in Giamaica. Era il mio primo viaggio tra le terre del rum e questa la Giamaica mi era sempre stata dipinta come pericolosa. Dopo varie titubanze mi sono ritrovato ospite di un amico giamaicano, conosciuto in loco, a una festa di villaggio. L’ospitalità, la convivialità e la gioia di vivere che ho percepito e vissuto non sono spiegabili a parole. Io amo definire questo momento il mio personale “rito di passaggio”, ovvero il momento in cui ho visto i Caraibi attraverso gli occhi degli abitanti del posto, e ho visto dei Caraibi che non avevo mai visto né immaginato prima.

La fase di macinazione della canna da zucchero.
La fase di macinazione della canna da zucchero.
 
Qual è la nazione da dove provengono i rum migliori e quale sta scalando posizioni?
Il rum è in continuo cambiamento, la tecnologia va avanti, ma allo stesso tempo il rispetto delle tradizioni comincia ad essere un concetto importante. Tutte le terre in cui questi due concetti vengono valorizzati stanno facendo prodotti eccezionali, ognuno nel suo stile ed ognuno nel rispetto del proprio gusto. Quando si parla di qualità e di piacere è difficile definire un concetto “assoluto”, in quanto sono sensazioni sempre filtrate attraverso le nostre percezioni, ognuno individuerà ciò che per se è il migliore. Quello che posso dire è che in generale il rum sta rivolgendo lo sguardo verso l’Olimpo degli spiriti e molti produttori, moltissimi, si stanno impegnando per produrre ogni anno qualcosa di qualitativamente superiore. E questo non può che far bene all’intero settore.

01180-2Qual è il rum più buono che ti è capitato di assaggiare? Qual è invece il tuo preferito?
Questa è una domanda a cui non rispondo mai. Non tanto per non “sbilanciarmi”, quanto perchè non ho in vero un rum preferito. Ci sono molti rum che mi hanno regalato momenti ed emozioni che conservo gelosamente nella mia valigia dei ricordi, ed anche nella mia personale selezione di prodotti, la scelta di cosa bere di volta in volta è dettata più dall’umore del momento. Il rum è un concentrato di aromi che ogni volta ti consente di fare un viaggio, e a seconda di dove vuoi andare puoi scegliere il rum più adatto al momento.

croix-life-02-28-1944-997-a-M52Cosa è che ti piace di più del rum, sia come gusto che come aspetto del mondo che lo circonda?
Il rum è spesso definito il distillato dei pirati, e io amo giocare su questa definizione definendolo, con un piccolo conio, il pirata dei distillati. Ecco secondo me è questo che lo rende affascinante. Lega le sue radici alla storia dell’uomo, ha visto tutti i territori del Mondom da oriente ad occidente e ha affondato le sue origini nella cultura popolare. Ha così tante sfaccettature, tanta storia e tante storie da raccontare, che non si può non rimanerne affascinati.

Si producono rum in Italia? Se sì, chi li produce?
Se per produrre rum si intende comprare melassa e distillarla, sì. Ci sono alcuni produttori, anche se per lo più produttori di alcool economico da grande distribuzione. Detto questo, ci sono distillerie di rum in Italia? La mia risposta, da persona che considera rum tutto quanto detto sopra, è no. 

Veniamo a ShowRUM, come, quando e perché nasce?
ShowRUM nasce dalla passione e dalla dedizione. Per me il rum, come detto in precedenza, fu un colpo di fulmine già quasi vent’anni fa. Per anni ho ricercato informazioni che spesso nemmeno i barman o gli enotecari riuscivano a darmi. Quando sbirciai fuori dai confini nazionali e vidi che in alcuni paesi, Londra e Miami in testa, si organizzavano fiere in cui era possibile entrare in contatto con i produttori, cominciai a chiedermi come mai in Italia, patria dei palati più raffinati, non c’era nulla di simile. Dopo qualche anno presi la decisione di organizzare ShowRUM e decisi che doveva essere un punto di informazione, formazione e cultura non solo per i professionisti, ma a più ampio raggio per chiunque avesse in sè la passione come la ho io, o anche solo una semplice curiosità.

 
Perché la scelta di Roma come città ospitante?
Ho scelto Roma perchè è la Capitale ed è un punto centrale rispetto a tutta Italia, non difficile da raggiungere né dal Sud né dal Nord. Un festival nazionale non poteva avere location diversa. ShowRUM vuole rivolgersi a tutti i professionisti e gli appassionati d’Italia. Tra l’altro, è una città meravigliosa e per molti dei partecipanti rappresenta un ottimo connubio tra business, rapporti e turismo.

Chi viene ad esporre e cosa si troverà davanti il pubblico di ShowRUM quest’anno?
Gli espositori sono sempre di più: da brand non importati in Italia a grandi nomi affermati sul nostro territorio. La cosa veramente importante è che a ShowRUM il pubblico potrà togliersi dubbi e curiosità, infatti ai banchi d’assaggio saranno presenti persone del settore, ambassador e produttori che saranno in grado di dare tutte le informazioni necessarie a chi volesse saperne un po’ di più.

ShowRUM 2015.
ShowRUM2015.
 
Visto che i cocktail saranno una parte importante di ShowRUM, ti chiedo quali sono i cocktail che secondo te esaltano di più il rum e qual è il tuo cocktail preferito.
I cocktail sono molto importanti per noi. Infatti, già partire da mercoledì andrà in scena una CocktailWeek in alcuni dei migliori bar di Roma che durerà fino a lunedì 3 ottobre. Inoltre all’interno della rassegna verrà allestito un grande Temporary Bar, con nomi di spicco del panorama che serviranno cocktail eccezionali. Il discorso cocktail, anche in questo caso, segue quanto detto prima per il rum. Faccio un esempio. Siamo su una spiaggia tropicale, in costume, sotto una palma. Una Piña Colada o un Daiquiri, a seconda dell’orario, sarebbero la mia scelta. Siamo in un cocktail bar, è inverno, fuori c’è freddo ed abbiamo appena consumato una cena. Probabilmente sceglierei un Presidente oppure un Rum Old Fashioned.
ShowRUM 2015.
ShowRUM 2015.
 
Dacci qualche dritta: che produttori ci consigli di tenere d’occhio quest’anno? Sappiamo che sono tutti importanti ma un consiglio fa sempre comodo
Secondo me è indispensabile, in queste occasioni, cercare di ampliare la propria conoscenza. Per questo consiglio vivamente di girare tra gli stand di ShowRUM, individuare brand sconosciuti e non mancare di assaggiarli. A volte la sorpresa è dietro l’angolo.

Quali sono i migliori locali dove bere rum in Italia?
Sono tantissimi. Proprio per questo motivo a ShowRUM verrà presentata la prima guida ai Rum Bar d’Italia firmata Isla de Rum. Il lancio ufficiale, dopo l’anteprima di ShowRUM, avverrà a gennaio 2017. E per chi cerca anche il bere miscelato di qualità, è già disponibile l’applicazione dedicata ai cocktail bar d’Italia di BlueBlazeR.

Qui, invece, la nostra guida ai migliori cocktail bar di Roma.