A Roma non fanno più di uno o due concerti all’anno, li abbiamo visti suonare accompagnati da ospiti prestigiosi, da Alvin Curran a Mike Cooper, e continuano a essere un tuffo nel vuoto per lo spettatore ogni volta che calcano un palco. Sì, perché fra elettroacustica, musica concreta e improvvisazione pura, ogni concerto di Ossatura è un viaggio a sé in territori inesplorati.
A poco più di vent’anni dal primo album uscito per la ReR Megacorp di Chris Cutler, dove erano affiancati da Tim Hodgkinson, che di Cutler era compagno negli Henry Cow, il trio formato da Luca Venitucci (fisarmonica e live electronics), Elio Martuscello (laptop) e Fabrizio Spera (batteria e oggetti), ora da più parti paragonato ai Necks, continua a comporre improvvisando e a improvvisare componendo.
Scritto da Carlo Cimmino