Non è – ancora? – esplosa come la Gqom sudafricana, ma è almeno da un paio d’anni che si parla della scena elettronica cinese come una delle più interessanti e vivaci sulla piazza globale. Un incrocio di interazioni e commistioni che sull’asse orientale risultano ancora più complesse che su quello africano, nonostante l’ausilio del web. Se escludiamo il culto carbonaro alimentato da un nome come Tzusing, adottato dalla L.I.E.S. di Ron Morelli, non è facile rintracciare fenomeni Made in China che sono riusciti a ritagliarsi a queste latitudini uno spazio paragonabile, per esempio, a quello di un Omar Souleyman.
Senza impelagarci in un Risiko dell’elettronica (anche) da ballare su scala mondiale, è bene sottolineare l’importanza di serate lontane dai radar modaioli come questa, con Sauna che porta negli spazi di Macao lo showcase della cinese SVBKVLT, etichetta fondata a Shangai da Gaz Williams, ex direttore artistico del leggendario Shelter Club e figura chiave della scena contemporanea local. L’avventura a nome SVBKVLT comincia nel bunker dell’ex rifugio anti-atomico Shelter, fucina di sperimentazione elettronica a 360°, oggi chiuso ma la cui esperienza è confluita tra le mura del nuovo ALL.
Nella varietà dei suoni e dei nomi che fanno parte della scuderia, non manca una matrice comune: mood distopico e psichedelico, accompagnato dalla volontà di scardinare i cliché legati alla cultura orientale. Stasera troverete la techno brutale di Osheyack e quella aliena di 33EMYBW, la centrifuga alt-pop di Yen Tech o il flusso di coscienza IDM di Gooooose, fino al sound straniante di Hyph11e, in bilico tra rumori della natura e voci digitali, e i dj set dei resident Rapala700 e Virginia W. Per dire “grazie” in cinese ci saranno almeno 3-4 modi, quindi per ora ci limiteremo a un universale “Wow”.
Scritto da Lorenzo Giannetti