Jack Name è una specie di rito bizzarro compiuto a L.A. in una notte di luna piena. Il sacerdote del pop deviato Ariel Pink come maestro di cerimonie, i santini di Alien Soundtracks dei Chrome e Here Come the Warms Jet di Eno ai lati dell’altare, John Dwyer dei Thee Oh Sees ad aprire e movimentare le danze. Canadese trapiantato in California, Jack Name ha avuto negli anni vari pseudonimi, suonato nella band di White Fence fino a diventare pupillo di Ty Segall e della cricca losangelina di cui sopra. Arriva al Fanfulla per presentare il suo ultimo e, ehm, stralunatissimo album Weird Moons uscito per Castle Face a inizio anno. Synth, piglio super garage e pericolo licantropi.
Scritto da Mary Anne