L’arte ha da sempre avuto bisogno di mecenati, solo che troppo spesso tendiamo a dimenticarcene. Ben vengano allora direttori illuminati, come Daniela Porro del Museo Nazionale Romano, lieti di riconoscere che pecunia non olet. L’esposizione dedicata alla fondazione dell’imprenditore Antonio Ratti colma più di una lacuna sulla connessione tra cultura d’impresa e cultura umanistica, dimostrando come spesso possano essere intimamente connesse. Arabesques schiera infatti alcuni fra i nomi più importanti dell’arte contemporanea, capaci di dimostrare come tessuto e arte possano andare a braccetto in maniera inaspettata: come fa White Wide Flow di Hans Haake o Space Poem #6 di Renée Green. E se volete un’altra valida ragione per visitare una mostra bella in un posto incantevole, eccola qua: i quasi 92 minuti del video Smashing di Jimmie Durham.