Ad could not be loaded.

ven 10.05 2019 – lun 29.07 2019

Burri | La pittura, irriducibile presenza

Dove

Fondazione Giorgio Cini
Isola di San Giorgio Maggiore, 1, 30133 venezia

Quando

venerdì 10 maggio 2019 – lunedì 29 luglio 2019
H 10:00 - 17:00

Contatti

+39 0412710280

Sito web

Organizzatore

Fondazione Giorgio Cini

Rosso Plastica M3, 1961 - (Plastica, combustione su tela)

Una retrospettiva interamente dedicata al maestro della materia: Alberto Burri, uno dei più riconosciuti esponenti del movimento informale, in Italia e all’estero. Dal 10 maggio, fino al 28 luglio 2019, l’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia ospita un viaggio antologico attraverso le creazioni dell’artista umbro. Come tutti i grandi del ‘900 anche quella di Burri è una vita travagliata, testimone degli orrori della guerra in Africa, poi prigioniero in Texas (assieme allo scrittore Giuseppe Berto) matura proprio durante la detenzione forzata negli Stati Uniti la scelta di dedicarsi alla pittura. La retrospettiva veneziana, curata da Bruno Corà, Presidente della Fondazione Burri, organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini e dalla Fondazione Burri in collaborazione con Tornabuoni Art e Paola Sapone MCIA, parte proprio dalle prime sperimentazioni materiche (“Catrami”) del primissimo dopoguerra e arriva fino agli anni ’90 con gli ultimi monumentali “Cellotex”. Una cinquantina di opere attraversando una parabola artistica lunga mezzo secolo, giungono a Venezia da importanti musei italiani e stranieri, dall’omonima Fondazione Burri e da prestigiose collezioni private.

Burri superstar: negli ultimi anni la sua opera è stata al centro di numerosi eventi. Nel 2015 per il centenario dalla nascita Solomon R. Guggenheim Museum di New York gli ha dedicato una significativa retrospettiva antologica, altrettanto la Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen K21 Ständehaus di Düsseldorf, e infine la grande mostra nella sede della Fondazione Burri a Città di Castello (Perugia) a fine 2016. Il ritorno a Venezia avviene dopo la personale del 1983 con 18 opere del ciclo Sestante nel suggestivo edificio degli ex Cantieri Navali alla Giudecca. Il percorso espositivo allestito a San Giorgio offrirà al visitatore l’opportunità unica di ammirare una selezione inedita di opere che rappresentano tutti i più famosi cicli realizzati da Burri: Catrami (1948), Muffe (1948), Sacchi (1949-50), Gobbi (1950), per arrivare alle affascinanti Combustioni (1953), i Legni (1955), i Ferri (1958), le contorte Plastiche (1960) e l’evoluzione straordinaria dei Cretti (1970), divenuti uno dei temi di ricerca più iconici di Burri. È l’occasione per riscoprire la parabola creativa di un italiano cosmpolita e avanguardista, capace di ritagliare uno spazio importante vicino ai movimenti di ricerca artistica coevi: del New Dada di Rauschenberg, Jonhs e Dine, al Nouveau Réalisme di Klein, César, Arman e Rotella, dall’Arte Povera di Pistoletto, Kounellis, Pascali e Calzolari all’arte processuale e fino al neominimalismo a base monocroma.

La lettura della carriera di Burri sarà resa organica dalla presenza di una sezione documentaria multimediale dell’intera attività dell’artista, in cui sarà possibile vedere anche alcuni rari film che lo ritraggono in azione.

Scritto da L.R.