Reagire tempestivamente alle necessità e alle mutazioni – seppur temporanee – del momento è stata la prima, imprescindibile capacità per sopravvivere al virus. Spring Attitude entrava nel 2020 con progetti grandiosi, e doverli ridimensionare non deve essere stato facile, ma quest’anno dare un segnale di vita e di continuità in una città come Roma valeva almeno quanto un festival rinnovato in una location mozzafiato. Dopo gli appuntamenti dello scorso anno al Teatro India, a giugno SA è tornato con un nuovo format: Genera, che “punta ad amplificare i segnali sonori di Spring Attitude e a diffonderli per tutta la città”. Una rassegna diffusa e dilatata nel tempo che terminerà a settembre, con una line up che dà totalmente spazio alla nuova scena italiana tra elettronica, it.pop e cantautorato in varie sfumature, con diverse location e che andrà a toccare anche i terreni delle arti visive e digitali.
Obiettivi dichiarati: riconnettere artisti e pubblico, tornare a divertirsi e creare una rete tra diversi nodi culturali di Roma, che si tratti di persone, professionisti o luoghi. In cartellone si va dalle contaminazioni funk di Davide Shorty e Nu Genea all’incontro tra jazz e rap degli Studio Murena, dal cantautorato di Colombre alla psichedelia pop di Post Nebbia e Bouganville fino al blues meticcio di I Hate My Village, le mille evoluzioni della trap con il collettivo di casa Bomba Dischi BNKR44, l’emo rap di Maggio e i beat in rima di Memento (entrambi della scuderia Asian Fake), il pop acuto di Tutti Fenomeni e il collettivo di musicisti, grafici, videomaker e fotografi sparsi in giro per l’Italia Gbresci. Bussola rivolta verso sud con le due location prescelte, il Teatro India e l’Eur Social Park.
Scritto da Sally Cinnamon