L’Estate Romana, lo sappiamo bene, a fine luglio in genere è già bella e finita, con ogni tipo di eventi che si sposta verso i luoghi di villeggiatura, le cittadine, i borghi, persino le sagre. Quest’anno, complice una stagione forzatamente mancata, il mese di agosto ci ha portato un prolungamento del calendario estivo e l’arrivo anticipato della nuova stagione. Ecco quindi che la Casa del Jazz, prima del consueto appuntamento settembrino con “Una striscia di terra feconda” – il festival italo-francese che per questa edizione ha inglobato la Special Edition di Enrico Rava come evento di apertura – ci propone una manciata di concerti di spessore, fra i quali spicca il trio di David Murray, quel Brave New World che vede al suo fianco una sezione ritmica delle meraviglie composta da Bradley Jones e Hamid Drake.
Murray, classe 1955, è il sassofono della tradizione jazz afro americana, il sax tenore che rilegge gli standard e va oltre. Membro fondatore a metà anni settanta del World Saxophone Quartet, nell’ultimo decennio ha accompagnato con il suo Infinity Quartet la diva del soul Macy Gray e la spoken poetry del newyorkese Saul Williams, in due tour agli antipodi ma ugualmente coinvolgenti. Accanto a lui, come dicevamo, la batteria del coetaneo ma eternamente giovane Hamid Drake, che abbiamo visto calcare questo stesso palco lo scorso mese con il progetto Giornale di Bordo insieme a Paolo Angeli, Antonello Salis e Gavino Murgia, e il contrabbasso di Bradley Jones, componente anche lui di infinite formazioni, dai Jazz Passengers di Roy Nathanson al Dave Douglas & Keystone, fino al quartetto di Jamie Saft, dove a dettare il ritmo insieme a lui c’è proprio lo stesso Drake. Aspettiamoci fin da ora una serata speciale e se arriverà anche un po’ di fresco la magia sarà completa.
Scritto da Carlo Cimmino