Ancora c’è qualcuno che pensa, che innesca pensiero e soprattutto si lancia nella sperimentazione. Ultradim è un progetto curato da Davide Giannella (qui intervistato da Zero) che torna per la seconda edizione in Triennale. La natura del progetto è di spingersi oltre le dinamiche del settore, spingere l’arte (in senso ampio) oltre i suoi limiti strutturali. Ecco allora l’unione di più mani, artisti ibridi che si mettono in gioco da zero, per costruire un pensiero, una modalità e una visione. Agendo e ragionando come un unico corpo. Le riflessioni nascono dalla volontà di capire le possibilità del digitale, dell’analogico, del sonoro e del tecnologico. Di linguaggi diversi che avvicinandosi cambiano vibrazioni.
Ma soprattutto di rimettere il pubblico in una posizione fondamentale, integrandolo con i processi performativi e creativi, ridandogli credibilità e responsabilità. Con la consapevolezza che ci troviamo in un momento in cui la collettività è vissuta con estrema delicatezza e fragilità.
Due sono gli appuntamenti di Ultradim in Triennale per questo 2021:
il 15 settembre con la performance audiovisiva realizzata dagli artisti e performer VEGA e Barocco Elettronico (Elena Rivoltini).
Mentre il 23 settembre il secondo appuntamento che vedrà Anna Franceschini e Leila Hassan.
Scritto da Annika Pettini