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mar 22.02 2022

Rä di Martino - "Le città di Bolo"

Dove

Valentina Bonomo
Via del Portico D'Ottavia 13, 00186 Roma

Quando

martedì 22 febbraio 2022

Quanto

free

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Nel romanzo di Calvino “Le città invisibili”, l’imperatore dei Tartari chiedeva a Marco Polo di raccontargli le città che aveva visitato nei suoi viaggi. Marco Polo tuttavia non si limitava ad una descrizione fisica, esteriore, delle città che aveva incontrato, ma raccontava di quelle città immaginarie che prendevano origine nella sua mente solo alla vista di quelle reali. Ma la fantasia le rende per questo le cose meno vere?. È una domanda che siamo spesso spinti a porci osservando il lavoro di Rä di Martino.

Rä è un’artista che mescola tra loro tutti i linguaggi della narrazione: il cinema, il video, la scultura, la fotografia, il collage e la performance. Utilizzando spesso anche materiali d’archivio, cerca sempre il filo segreto del collegamento che unisce le immagini del passato con quelle del presente. Il suo è un lavoro di scavo, di recupero della memoria, un lavoro che andando a ritroso, trasforma la realtà “presentificando” il passato. È un’alternanza costante tra realtà e finzione, tra sogno e veglia, buio e luce; proprio come ciò che avviene nel cinema, da dove proviene infatti parte della sua formazione.

Nell’opera creata in situ per la galleria Bonomo troviamo un sistema planetario realizzato con semplici fasci di luce e antiche palle di cannone. Su di esse sono dipinte con il bolo delle città immaginarie. Il bolo viene utilizzato come fondo, diventa una base perfettamente omogenea dove applicare la foglia d’oro e dove riscostruire l’immagine di una città già visitata, o soltanto immaginata, o sognata in un altro presente.

Gli altri lavori in mostra sono appartenenti alla serie degli “Allunati”: figure realizzate con la foglia d’oro, si stagliano su un fondo scuro di un paesaggio lunare. Qui il passato della grande scoperta del satellite non è celebrato, è tuttavia reso attuale e quotidiano attraverso figure che lo abitano e che potremmo essere anche noi, che fuori da ogni logica viviamo lontani nello spazio, con un altro tempo. Potrebbe essere il desiderio di un futuro immaginario, o forse semplicemente la narrazione di qualcosa che è già avvenuto e sta continuando ad accadere. Ma, si sa, della realtà, come della luna, si può conoscere solo una faccia.

Scritto da Anna Iacovino