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mer 13.01 2016 – lun 01.02 2016

Flesh, Mind and Spirit

Dove

Fondazione Prada Milano
Largo Isarco 2, 20139 Milano

Quando

mercoledì 13 gennaio 2016 – lunedì 01 febbraio 2016

Quanto

gratis su prenot.

Contatti

0256662613

Di che cosa parliamo quando parliamo di Alejandro González Iñárritu? Di un formidabile e furbissimo genio, di Birdman, del discorso rimasto nel taschino di Micheal Keaton agli scorsi Oscar, di Leonardo Di Caprio con in mano la statuetta sempre che l’orso non la faccia franca, o del frastuono di ossa che resta dopo aver visto Amores Perros. Parliamo delle opere struggenti che lo hanno ispirato. Il pazzo capolavoro di Werner Herzog, Aguirre furore di Dio in cui la camera si muove solo quando è necessario e l’incubo visivo aumenta lento e minaccioso. La famiglia disfunzionale di Bellocchio ne I pugni in tasca, incapace di qualsivoglia felicità, con l’audace aria della Traviata a dimostrare l’inconsistenza di «Sempre libera». L’epico poema in miniatura dei fratelli Taviani, in cui il viaggio di qualcuno, di Gavino in particolare, è trovare le parole per esprimere un’esperienza con la sensibilità di un poeta. L’odissea raccontata in Yol di mr. Guney, in cui le distanze sembrano infinite e la Turchia è una grande prigione, oppressa dalla tirannia, dalla superstizione e dal fanatismo. Non ci si muove in Killer of Sheep di Charles Burnett, ruvido e realista. Surreale invece è L’anno scorso a Marienbad di Alain Resnais, un hotel diventa l’incrocio tra sogno, memoria e desiderio, con uno splendido Giorgio Albertazzi imbarazzato da una verità che sembra svanire in un universo scintillante. All’immobilità del regista francese si contrappone l’energia del sudcoreano Kim Ji-Woon, che strizza l’occhio a Sergio Leone in The Good, the Bad, the Weird. Segue Soy Cuba con i suoi 141 minuti singolari ed esilaranti del regista sovietico Mikhail Kalatozov, Palma d’oro a Cannes con il film precedente, Quando volano le cicogne. È ipnotico e quando è così il fatto che sia sola propaganda non ha più alcuna importanza. Tocca allo svedese Roy Andersson con un film che davvero fa la differenza e rivederlo dopo il celebrato Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza ha più senso che mai. You, the Living è in equilibrio perfetto, ogni stanza, ogni set è allestito minuziosamente per ospitare un protagonista solo momentaneo, arrabbiato e amareggiato e subito dopo stoico e rassegnato. È lo stesso umorismo sottile e accorto delle pellicole di Jacques Tati e Aki Kaurismäki. Flesh, Mind and Spirit è il nome generato per questa rassegna alla Fondazione Prada dal regista messicano Iñárritu ed Elvis Mitchell, critico e curatore del Los Angeles Museum of Art Film. Domani, e poi domani e poi domani, a piccoli passi un giorno dopo l’altro nel buio del teatro di posa.

Qui il programma completo

Scritto da Francesca Fazioli