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ven 24.06 2022

Teho Teardo

Dove

Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
Viale Pasubio 5, Milano

Quando

venerdì 24 giugno 2022
H 21:00

Quanto

€ 12

Contatti

Sito web

Foto di Claudia Pajewski

Siete cresciuti a pane e post punk? Le vostre orecchie fischiano a forza di noise? Siete convinti che non sia musica se a suonarla non è un’orchestra o almeno un quartetto d’archi? Ascoltate solo colonne sonore perché il cinema per voi è tutto? Potreste sembrare a prima vista inconciliabili fra di voi, ma forse Teho Teardo vi metterebbe d’accordo.

Nato a Pordenone, romano d’adozione, non ricordo nemmeno più tutte le volte che l’ho visto salire su di un palco. In solo, a dividere la scena con un violoncello, accompagnato da viola, violino e quaranta chitarre a musicare i film di Man Ray, ad aprire, affiancato da Joe Lally dei Fugazi, la mostra fotografica “Wilder Mann” di Charles Fréger, a rappresentare “Ingiuria” della Societas Raffaello Sanzio con Alexander Balanescu – con il quale ha lavorato alla colonna sonora di “Diaz” di Daniele Vicari – e le voci di Chiara Guidi e Blixa Bargeld, ancora con Blixa Bargeld in un affiatato duo con due LP e due 12” all’attivo, persino a chiudere un concerto dei Wire a Villa Medici suonando insieme a loro nel bis finale.

E non dimentichiamo il “Viaggio al Termine della Notte” di Céline portato in scena con Elio Germano, così come il successivo “Paradiso XXXIII”. Attivo musicalmente dalla fine degli anni Ottanta, Teardo esordisce alla grande con una collaborazione con i Nurse With Wound, un lavoro a distanza in epoca pre-internet fatto di scambi di nastri a mezzo posta, seguito da uno split con Ramleh. Poi vennero i Meathead e gli split con Zeni Geva e Cop Shoot Cop, il duo Matera con Mick Harris degli Scorn e Here con Jim Coleman dei Cop Shoot Cop.

Con gli anni 2000 iniziano le composizioni per il cinema, da “Denti” di Salvatores a “Lavorare con Lentezza” di Guido Chiesa, da “Il Divo” di Paolo Sorrentino a “Una Vita Tranquilla” di Claudio Cupellini, seguite da quelle per gli spettacoli teatrali tratti dai lavori di Enda Walsh: “Ballyturk” e “Grief Is The Thing With Feathers”, entrambi interpretati da Cillian Murphy. È del 2020 invece “Ellipses dans l’Harmonie”, il nuovo album ispirato dall’“Encyclopédie” di Diderot e d’Alembert, commissionato dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, finalmente presentato questa sera a Milano dopo i rinvii forzati dalle ben note restrizioni. Al suo fianco Flavia Massimo e Laura Bisceglia al violoncello e Ambra Chiara Michelangeli alla viola. Il futuro della musica classica è anche questo.

Scritto da Carlo Cimmino