Gesamtkunstwerk è la quasi impronunciabile parola che Wagner usava per riferirsi all’arte teatrale della Grecia antica: significa opera d’arte totale, e allude a quella situazione in cui le arti singole sono subordinate a un unico proposito.
A noi l’ambizione romantica di tenere l’hen kai pan (uno e tutto – per i greci) in una sola mano ci commuove ancora, per questo vi raccomandiamo l’appuntamento con Ultradim di questa sera. Si dice che non ci sia due senza tre, e infatti il progetto curato da Davide Giannella (qui intervistato da Zero) non poteva non tornare in Triennale per la terza edizione con l’obiettivo di sempre: rifondare l’esperienza artistica annullando i confini tra le arti.
È in questa prospettiva che dovreste godervi Moonbird Variations, una performance audiovisiva – live – terzo capitolo del progetto che arriva dopo quella degli artisti e perfomer VEGA e Barocco Elettronico (Elena Rivoltini) e quella di Anna Franceschini e Leila Hassan, che hanno avuto luogo a settembre 2021.
Lo spettacolo di stasera va in scena accompagnato dai video di Rä di Martino e le musiche di Mauro Remiddi, che da una forma neoclassica virano verso sonorità elettroniche, a mezzo di drum-machine, voci manipolate e strumenti acustici. Metà donna metà uccello, Moonbird (Silvia Calderoni), è la creatura onirica che anima la villa in cui Amedeo, un giovane botanico (Manfredi Beninati), ha scelto di isolarsi dal mondo, intrappolato tra i suoi stessi ricordi. Non vi vogliamo svelare di più.
Scritto da Beatrice Atzori