Si è soliti pensare che a ogni situazione corrisponda una mise adeguata. Si è soliti anche attribuire a quegli eletti che possiedono la complicata scienza dello styling il titolo di arbiter elegantie. Poi ci sono le Docs. Le abbiamo portate tutti quanti: sono resistenti, fittano praticamente con qualsiasi indumento, il loro colore classico è il nero che – per proseguire coi luoghi comuni – sta bene con tutto. Ma queste ragioni, pur vere, non sono sufficienti per spiegare il fascino intrinseco degli anfibi più famosi al mondo. Il fatto è che tutte le vicissitudini del brand inglese, fin dalle origini, raccontano storie di coraggio, di musica, di superamento dei propri limiti, di forza. In altre parole: di coolness. E proprio nel bel mezzo della settimana della moda, l’iconico filo giallo si intrufolerà negli spazi di DOPO? per raccontarne alcune. Icons of Rebellion è infatti l’evento organizzato da Dr. Martens per celebrare l’auto-espressione dello spirito di ribellione sottolineando il legame tra i modelli classici del brand, la città di Milano e i personaggi che la rendono così unica.

Tutte le vicissitudini del brand inglese, fin dalle origini, raccontano storie di coraggio, di musica e di superamento dei propri limiti.

Le porte aprono alle 18. Vi accoglieranno tre installazioni: il Wall of Rebels realizzato in collaborazione con ZERO che – come suggerisce il titolo – è un vero e proprio muro che raccoglie 16 ritratti di talenti meneghini che hanno saputo fiutare il nuovo e realizzarlo in città, tanto nel campo della musica, quanto in quello della moda, dello sport, del tattoo (e molto altro); poi l’installazione di Marco Rambaldi, il talentuoso fashion designer bolognese già parte della famiglia Dr. Martens. Figura immancabile visto che le sue collezioni e le sue sfilate (pensate ai casting, ascoltate le colonne sonore e guardate su cosa marciano i modelli: le Docs) sono una glorificazione della diversità dei corpi, una festa di tutte le etnie, una fashion-rivoluzione che ha scritto sulla sua bandiera (in crochet) quanto è bella e quanto è giusta la libertà di amare. Per finire, l’installazione di Steiner&Wolinska, il duo di designer formato da Romeo Steiner e Weronika Wolinska che, in un gioco ironico con le situazioni irreali della vita, metterà nuovamente al centro il distintivo filo giallo.

Naturalmente ci sarà molta musica. Prima le armonie stratificate e avvolgenti del live set di Furtherset, aka Tommaso Pandolfi, poi quelle dreamy-elettroniche di Giungla, sempre live. A seguire girano i dischi i ragazzi di Akwaaba, il collettivo composto da Aaron Dankwah, Brandon Fiaccabrino, Stefano Rescaldini e Omar Jaimes, per un melting pot di suoni provenienti da tutto il mondo. Le birrette le porta Turbo, insieme a un menu e un drink pensato ad hoc per la serata, voi dovete solo registrarvi QUI.