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Dr. Martens presenta a Milano Icons of Rebellion

L'iconico filo giallo unisce storie di auto-espressione dello spirito di ribellione

Scritto da Beatrice Atzori il 13 settembre 2022
Aggiornato il 15 settembre 2022

Akwaaba

Irlanda, fine anni Novanta. Ci sono un ragazzo e una ragazza, hanno sedici anni. Non sappiamo molto di loro, se non che consumano la loro adolescenza bevendo sidro, dipingendosi le unghie di nero e lasciando crescere i capelli. Prima c’è il sole, poi arriva la neve, ma ai piedi hanno sempre un paio di Dr. Martens. Gli stivali non sono solo un pezzo del loro abbigliamento: sono la naturale propaggine del loro corpo. Sono i ribelli tra i ribelli. Dice più o meno così il testo di The Rebels dei Cranberries, un piccolo manifesto di ribellismo giovanile pubblicato nel 1996, in To the Faithful Departed. Noi concordiamo con Dr. Martens nel pensare che si possa rimanere ribelli anche una volta superata l’adolescenza. Anzi, se esserlo significa lavorare sempre orientati al futuro, per abbattere le disuguaglianze, per superare le discriminazioni, per rendere in generale il mondo un posto più libero, più bello, più giusto, continuare a pensare da ribelli è un proposito più che nobile.

Icons of Rebellion è l’evento di Dr. Martens nato con l’obiettivo di incoraggiare e potenziare l’auto-espressione dello spirito di ribellione sottolineando il legame tra i modelli classici del brand, la città di Milano e i personaggi che la rendono così unica.

Una celebrazione del talento di chi sa scoprire istintivamente ciò che è nuovo, di chi ha la dote di intravedere in quello che all’inizio non piace a nessuno qualcosa che saprà conquistare a poco a poco un apprezzamento sempre più grande, fino a diventare ciò che tutti amano. Perché c’è più gusto, nella musica come nella moda, nell’arte come nella cucina, ad arrivare alla più alta audience possibile e non occuparsi solo dei primi della classe.

Un’occasione per sottolineare, una volta di più, come tutta la storia del brand sia legata a doppio filo (rigorosamente giallo, s’intende), a storie di musica e di controcultura. Infatti, l’iconico boot – parte imprescindibile dell’abbigliamento degli skinheads prima, e consacrato poi a uniforme ufficiale del ribelle da Pete Townshed, il leader dei The Who, che di ribellismo ci ha regalato anche diverse prove scenografiche a suon di chitarre spaccate sul palco – continua ancora oggi ad accompagnare storie contemporanee di musica e superamento dei confini.

Come quella di Furtherset, aka Tommaso Pandolfi, il producer classe ’95 che ha esordito nel 2011 suonando dal vivo nei tre principali festival italiani di musica elettronica di allora – Club to Club, Dancity e Dissonanze. La sua musica è un invito aperto a immergersi in un mondo sonoro etereo, fatto di armonie stratificate e avvolgenti, di modulazioni in movimento e voci campionate. O come quella di Giungla, al secolo Emanuela Drei, che ha trovato in Milano il luogo dove la musica è diventata il suo lavoro, sopra e sotto palco. Nel primo caso come musicista, coniugando atmosfere elettroniche, tanto spigolose quanto sognanti, a sonorità alternative pop, e nel secondo come sound designer. Infine come quella di Akwaaba World, il collettivo composto da Aaron Dankwah, Brandon Fiaccabrino, Stefano Rescaldini e Omar Jaimes che nel 2018 ha dato vita ad Akwaaba Radio Show, un programma andato in onda sulla milanese Radio Raheem e che dava spazio alla cultura black, orientale e latina, con un melting pot di suoni provenienti da tutto il mondo. Un progetto anticonformista, indipendente e inclusivo per definizione: Akwaaba significa infatti “benvenuto” in TWI, la lingua parlata dalla tribù ghanese Akan.

Il 22 settembre, durante la Milano Fashion Week, gli spazi di DOPO?, animati dalle performance dei tre protagonisti della campagna, ospiteranno il Wall of Rebels, un’installazione temporanea realizzata in collaborazione con ZERO che racconta 16 storie di talento e innovazione, attraverso i volti dei suoi protagonisti. L’iconico punto giallo sarà protagonista anche di altre due installazioni, rispettivamente curate da Marco Rambaldi, già parte della famiglia Dr. Martens, e da Steiner & Wolinska. Clicca QUI per registrarti all’evento.