Ad could not be loaded.

mer 30.11 2022

Luca Sorgato: Zio Palmiro

Dove

Museo Nazionale del Cinema c/o Mole Antonelliana
Via Montebello 20, 10124 Torino

Quando

mercoledì 30 novembre 2022

Contatti

Sito web

“La fortuna non si estorce né si regala”. A dirlo è Luca Sorgato, regista selezionato nella categoria Concorso Cortometraggi Italiani del Torino Film Festival, dal 25 novembre al 3 dicembre. Dal carattere deciso e riconoscibile, la sua ricerca artistica da anni si muove tra l’esplorazione di corpi e luoghi dimenticati, riflettendo costantemente sullo scorrere del tempo. I suoi lavori sono stati proiettati da musei e festival internazionali (dal MOKAC di Cracovia allo ShorTS Film Festival e al Beijing International Short Film Fest) fino ad approdare oggi alla quarantesima edizione del Torino Film Festival. Un festival di cinema che si contraddistingue per la ricerca e selezione di opere cinematografiche sperimentali e innovative. Il cortometraggio “Zio Palmiro” di Sorgato anticipa e introduce un lungometraggio, in fase di sviluppo, intitolato “Il Tagliateste” e ispirato al romanzo “Morte Sospesa” di Attilio Lolini, poeta e giornalista per l’Unità e il Manifesto, scomparso nel 2017. Entrambe le opere sono caratterizzate da una forte impronta autoriale e un’indole grottesca, una vena sperimentale e tratti noir. Le atmosfere e i personaggi raccontano la storia di esistenze al margine, in bilico fra il regno dei morti e la crudezza del mondo reale circostante. Il protagonista Antonello passa le sue giornate sulla  panchina di un piccolo cimitero di periferia, regno di un custode possessivo e territoriale. Antonello tenta di volgere la fortuna a suo favore chiedendo i numeri al defunto zio Palmiro. «Ho comprato la fotografia che ritrae il volto di un uomo in un mercatino dellusato per dieci euro. Non conoscevo e non conosco tuttora la sua vera identità, ma la forza del suo sguardo era evidente e mi ha catturato. Ho immaginato che si chiamasse Palmiro, che avesse un carattere austero e che fosse molto fortunato al gioco. Uno di quei parenti infami che vincono grande somme di denaro e poi fanno miseri regali ad amici e nipoti» – spiega il regista. “Zio Palmiro” spicca per essere un’opera dal sapore retrò in grado di mixare in un crescendo tono sobrio, comico e infine tragico. Il cortometraggio si concentra sul concetto di fortuna, vista come una forza oscura e imprevedibile, che però può determinare il destino della vita di un uomo, o almeno condizionare le sue azioni nel tentativo di perseguirla. La fortuna è incontrollabile, slegata dalla volontà o dalla speranza, nonostante quanto si possa provare a estorcerla.

Cosa può offrire alla quarantesima edizione del Torino Film Festival

Un’opera autoriale, girata con pellicola, in bianco e nero. Offre al Festival una visione incondizionata sull’esistenza che spazia tra il rapporto sociale e la solitudine. Un altro concetto ricorrente è la territorialità, vista come l’insieme delle relazioni che l’individuo intrattiene per il soddisfacimento dei propri bisogni, con la prospettiva di ottenere un più elevato livello di autonomia. Compaiono rimandi e simbologie nei giochi di suoni e rumori in sottofondo: la voce del prete, proveniente da un registratore a cassette, è un estratto dell’ ”Ecclesiaste” nella lettura di Lolini. Un intreccio tra poesia e racconto per immagini.

Dice Sorgato: «Zio Palmiro a Torino porterà le tracce di un autore italiano purtroppo poco conosciuto come Attilio Lolini, un ricordo personale di mia nonna e un grande attore del cinema italiano del futuro come Giacomo Laser. Spero in fondo porti anche qualcosa a noi, ad esempio la vittoria” afferma il regista».

Steve Della Casa, tra i fondatori del Festival Cinema Giovani (poi Torino Film Festival) di cui è stato direttore dal 1998 al 2002, torna in prima dopo il congedo di Stefano Francia di Celle. Della Casa dirige l’edizione che celebra i 40 anni del Festival, un anniversario importante che oltre a ribadire la sua identità, dovrà anche segnare un momento di passaggio, nel solco della tradizione e innovazione che da sempre caratterizzano il TFF. La madrina è l’attrice Pilar Fogliati.

Scritto da Melania Oreste