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mer 14.12 2022 – dom 18.12 2022

Edipo Re. Una favola nera

Dove

Teatro Parioli
Via Giosuè Borsi 20, Roma

Quando

mercoledì 14 dicembre 2022 – domenica 18 dicembre 2022
H 21:00

Quanto

€ 27,5-20

Contatti

Sito web

“Pathei mathos” dicevano gli antichi greci: “attraverso la sofferenza, la conoscenza”. Nel caso di Edipo, la “sententia” viene invertita: nel momento in cui il re di Tebe sa, soffre enormemente. L’archetipo dell’uomo disgraziato in quanto sapiens è il fulcro de “L’Edipo Re. Una favola nera” di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia. Il duo riscrive la celeberrima tragedia con una drammaturgia chiara, arricchita da personaggi e scene assenti nel testo di Sofocle – per esempio la Sfinge e alcuni momenti del matrimonio tra Edipo e Giocasta . I suggestivi costumi di Antonio Marras, che nella loro ieratica compostezza strizzano l’occhio a quelli del Pasolini “tragico”, sono parte integrante della drammaturgia, così come le maschere di Elena Rossi, che impreziosiscono la recitazione di ogni personaggio.

L’unico a non portare la maschera è proprio lui, Edipo, che, nella sua brama di conoscenza, vuole vedere e farsi vedere. Ogni elemento dello spettacolo racconta il mito con un gusto quasi filologico. Le voci microfonate degli attori in scena, tutti uomini, ricordano gli ipocritai greci che, con maschere, calzari sopraelevati e anfore per amplificare il suono, annullavano la dimensione realistica dell’interpretazione, così come alcuni escamotage di scena evocano le macchine teatrali (“mechanai”) del mondo classico: tanti elementi ci avvicinano molto a una possibile messa in scena nell’Atene del 430 a.C. e ci danno il gusto della meraviglia.

A differenza dell’Atene di Pericle, però, la storia di Edipo non è più affrontata come paradigma della sofferenza umana, ma è trattata, in linea con il titolo proposto da Bruni- Frongia, come una favola. Una favola dai risvolti truculenti e cupi, che lascia nello spettatore un malessere diffuso, ma senza senza farlo sentire culturalmente coinvolto. Il pathos nello spettacolo è pulsante in ogni momento, grazie al climax di tensione narrativa, che culmina con la terribile “agnitio” di Edipo figlio-marito, e alla convincente interpretazione degli attori (Edoardo Barbone, lo stesso Ferdinando Bruni, Mauro Lamantia e un intenso Valentino Mannias nella parte di Edipo). Godiamo di uno spettacolo magnificamente orchestrato, che fa emergere prepotente una riflessione: siamo diventati un pubblico indifferente alla catarsi? Non siamo più il popolo che crede ai vaticini e forse non vogliamo più esserlo. Magari è questo l’insegnamento, il “mathos”, scaturito dalla sofferenza dell’eroe tragico per antonomasia.

Scritto da Emilia Agnesa