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sab 07.01 2023

SUTH & Radio Alahara

Dove

EXP
Via Nazionale 194A, Roma

Quando

sabato 07 gennaio 2023
H 21:30

Quanto

€ 5

Contatti

Sito web

Chissà quale incredibile suono deve aver accompagnato la separazione della Pangea, centottanta milioni di anni fa – anno più anno meno. Uno squarcio terrestre lungo migliaia di chilometri deve per forza aver avuto una colonna sonora memorabile: forse un urlo assordante, forse un sibilo sottile ma penetrante; forse un mosaico di dinamiche e timbri diversi, inclassificabili, affascinanti, grotteschi. In ogni caso l’eco si sarà protratto per un tempo infinito.

Da quella separazione, tra le altre cose, è nato anche il Mar Mediterraneo. Questo bacino acquatico sta lì come arto fantasma di una terra che non esiste più: divisa dalle acque osserva in lontananza i suoi pezzi. Il mare raccoglie in sé l’eco di quella frattura che nel frattempo è diventato plurale e trasporta tutto freneticamente tra una costa e l’altra, assorbendo frequenze e perdendone altre, scambiandosele con la furia di due amanti frettolosi.

SUTH aveva debuttato l’anno scorso usando la chiosa di un articolo meravigliosamente paranoico di Valerio Mattioli come suo manifesto: “Il Mediterraneo si sta chiudendo, le placche si vanno incontro al ritmo di due centimetri l’anno. Presto o tardi, con o senza di noi, tutte queste divinità saranno chiamate a popolare lo stesso affollatissimo pantheon.” Insomma, SUTH vuole sintetizzare il suono al contrario della Pangea che si separa, vuole registrare una traccia con delay in reverse di tutto, capire cosa succederà a queste non-identità una volta riunite a ogni cost(o)a.

Per il primo evento del 2023 e per continuare a teorizzare tutto ciò, SUTH ha deciso di appoggiarsi a quella realtà tentacolare e indefinita che è la web radio palestinese Radio Alahara. Insieme hanno invitato sul palco dell’EXP artiste e artisti diversi per provenienza e approcci, ma uniti dal filo conduttore di una ricerca sonora identitaria, epidermica. In line-up uno dei membri più attivi di Radio Alahara, Ibrahim Owais, con il suo approccio da field recording; la gallese Elvin Brandhi , tra elettronica rarefatta e splendide voci odalische; l’egiziano Assyouti e le sue bordate clubbing che fanno tremare la terra; infine la napoletana di stanza a Berlino Sara Persico, con paesaggi sonori che ribollono di synth magmatici.

Scritto da Giulio Pecci