Il sodalizio artistico tra il drammaturgo Fabrizio Sinisi e il regista Mario Scandale torna al Teatro Biblioteca Quarticciolo con “Incendi”, il secondo capitolo della trilogia sulla vita di Hitler. Se nel primo spettacolo della saga, “La gloria”, potevamo guardare “dallo spioncino della porta” la delusione e la crescente rabbia di un giovane Hitler, in “Incendi” si racconta dell’arrivo della giovane Sabine, interpretata dalla bravissima Marina Occhionero, in una fredda Berlino dei primi anni Trenta.

L’incontro con tre giovani, Helmut, Ralf e Marinus, impegnati politicamente su fronti opposti, immergerà la giovane, suo malgrado, in uno dei periodi storici più burrascosi della politica contemporanea. Scegliere da che parte schierarsi sarà difficile e cruciale. In “Incendi”, Hitler non è più lo studente rifiutato e visionario de “La gloria”, ma è il cancelliere appena nominato, la cui fama cresce a dismisura fra la gente comune e fra schiere di giovani militanti.

L’emancipazione, la ricerca dell’identità e di un nemico comune sono temi che, allora come oggi, raccontano l’inquietudine dei giovani stufi di un mondo che non li soddisfa e che vorrebbero cambiare. Ma partendo da dove? Seguendo quale vessillo e quale chiamata? Uno spettacolo che con la sua intensità drammaturgica e grazie a un messinscena impeccabile, riesce a farci riflettere sull’angoscia e sul senso di impotenza giovanile. Una condizione logorante nella quale può germogliare il seme della violenza e del male.