Il lavoro di Bärbel Praun, in mostra da Leporello, è un esercizio sull’osservazione di tracce trovate nel primo incontro visivo, percettivo e atmosferico con il suo nuovo studio ad Amburgo. I segni lasciati sui muri, i piccoli solchi sul pavimento e le imperfezioni sugli angoli vissuti da altri suggeriscono all’artista la possibilità di ridare una propria continuità temporale allo spazio attraverso l’accostamento e la combinazione di materiali quotidiani.
Scarti e frammenti di oggetti raccolti e selezionati nel mondo esterno si ricollocano quindi all’interno dello studio, generando sculture geometriche non permanenti. Le opere acquistano allora un senso narrativo attraverso l’immagine fotografica, che le ferma nel tempo e le trasforma nel racconto di nuove impronte tangibili.
Scritto da Emiliano Zandri