“In amore e in guerra tutto e lecito”. Ma se l’amore fosse la guerra per cui si combatte? Il testo di
Emanuele Aldovrandi, per la regia di Silvio Peroni, parte da una piccola discussione tra due innamorati: una donna e un uomo (Sara Putignano e Marco Quaglia) che possono vantare un rapporto solido e affiatato. Il litigio, inizialmente “nella norma”, monta in un climax ascendente di accuse e rivelazioni che costringeranno la coppia a venire a patti con l’immagine che l’uno ha dell’altra e viceversa.
Riconoscersi nella percezione di chi ci ama ci costringe spesso a vederci in una realtà di cui non abbiamo mai tenuto conto. È come quando si riascolta la propria voce registrata e non ci si riconosce. “La pace non è mai stata un’opzione”, intrigandoci con un tête-à-ctête amoroso che esplode in direzioni inaspettate, conduce lo spettatore verso una riflessione agrodolce sull’identità. “Essere così” e “pensare di essere così” sono i due schieramenti che affrontano la battaglia. E se ci saranno morti, feriti, disertori e rese, lo scopriremo solo alla fine della pièce. Forse.
Scritto da Emilia Agnesa