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ven 03.03 2023

NEA Magazine vol. 2 – Launch Party

Dove

Spazio Tertulliano
Via Tertulliano 68, 20137 Milano

Quando

venerdì 03 marzo 2023
H 19:00 - 01:00

Quanto

free

Ormai lo sappiamo bene tutti, perché lo si è detto tante, tante volte: ci vuole coraggio a fare una rivista, soprattutto se parliamo di una rivista cartacea. Ancor più se parliamo di una rivista di fotografia, che il mondo editoriale ne é a tutti gli effetti saturo. Ma ancora più a fondo nella catabasi editoriale c’è senza ombra di dubbio la rivista letteraria: l’ambrosia della produzione scritturale, della postura contenutistica, della critica e della profondità intrattenitiva del racconto. L’orizzonte di senso che scava sempre, carsico, sotto a ogni nuova produzione editoriale. Ricordiamo allora il Quindici del Gruppo 63 – possente collettore sessantottino –, il Politecnico – svecchiatore della cultura italiana e incubatore del neorealismo – entrambe durate due anni. Il Menabò di letteratura, di Vittorini e Calvino, senza periodicità fissa (aka: l’imbracatura per sopravvivere all’abisso) e durata ben dieci numeri, circa otto anni. O ancora Il semplice, di Celati e Cavazzoni, aperiodica e durata due anni con ben sei numeri. Ne abbiamo prese poche e d’affezionate, ma il sunto lo si sarà capito, ed è una delle stereotipie più in voga e più vere delle riviste letterarie: massimo sforzo e durata brevissima, come le stelle più brillanti.

 

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Si sarà pure capito che NEA vuole assumere, piuttosto esplicitamente, questa stessa postura – l’augurio è, ovviamente, che duri più di altre. Il progetto ha già all’attivo due anni con un numero zero e un numero uno, in vesti completamente diverse rispetto a quest’ultima uscita, che è a tutti gli effetti un magazine, con tanto di copertina-tributo alle riviste degli anni Settanta e Ottanta. Detta in poche parole, NEA mescola la prosa letteraria alla fotografia d’archivio e d’autore. Si dirà allora con l’entusiasmo che ogni nuova rivista richiede all’amatore: bella storia, e si concluderà con quel cinismo disfattista che governa il milieu delle discussioni in merito che usualmente afferma: ce ne sono parecchie. Eppure qui qualche cos’altro scatta, nel senso che il metodo, e le scelte che ne conseguono, è quello dell’arbitrio e del gusto, del setaccio del senso attraverso le parole. Pochi statement e molto esercizio di stile, perché è lì che si coltiva un significato, e allora autoriale, come storia comanda, ma votata alle pratiche laboratoriali e allora aperta a tutte e tutti.

Come ogni magazine che si rispetta nel XXI secolo, il lancio non può essere che una festa. Ospitati da Setflow in Spazio Tertulliano, con dj set con Aphex Britti, Nettuno e Lo Zingaro e visual di Alessandra Armagno.

Scritto da Giacomo Prudenzio