Si potrebbe pensare alla solita serata di cover, ma in realtà questo doppio tributo a David Bowie e Stevie Wonder da parte di due dei maggiori trombettisti italiani è molto di più. Tutto parte da Monsummano Terme, una cittadina in provincia di Pistoia, dove nel 1969 – strano ma vero – David Bowie fece la sua prima apparizione in Italia partecipando a una competizione canora con “When I live My Dream”, brano tratto dal suo primo album.
Cinquanta anni dopo, per il progetto “L’uomo che cadde su Monsummano Terme”, si svolse un concerto tributo sotto la direzione di Paolo Fresu, trombettista di spicco della scena italiana fin dalla metà degli anni ottanta, nonché ideatore e direttore del festival Time in Jazz di Berchidda. Da lì il triplo vinile “Heroes” che, a differenza di quanto lascerebbe intendere il titolo, ripercorre tutta la carriera del Duca Bianco e le esibizioni dal vivo, che vedono Fresu accompagnato da Petra Magoni alla voce, Filippo Vignato al trombone, Francesco Diodati alla chitarra, Francesco Ponticelli al contrabbasso e Christian Meyer alla batteria.
È invece del 2022 “We Wonder”, l’omaggio del quartetto del trombettista torinese Fabrizio Bosso a Stevie Wonder, con brani che vanno dalla fine degli anni sessanta ai primi Duemila, presentato per la prima volta dal vivo ad inizio anno nella Sala Sinopoli del Parco della Musica. Qui la scelta è stata quella più rigorosa di una reinterpretazione in chiave jazz, senza tentare confronti vocali con l’artista americano. Accanto a Bosso abbiamo Julian Oliver Mazzariello al piano, Jacopo Ferrazza al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria, con Nico Gori come ospite speciale al sax tenore. Entrambe le serate sono precedute alle 19:30 da un incontro gratuito con i musicisti a cura di Luciano Linzi e del giornalista e scrittore americano Ashley Kahn, autore fra l’altro di libri su John Coltrane e Miles Davis, per scoprire insieme le connessioni fra David Bowie, Stevie Wonder ed il jazz.
Scritto da Carlo Cimmino