Proseguono gli appuntamenti di Una Striscia di Terra Feconda, il festival franco-italiano di jazz e musiche improvvisate diretto da Paolo Damiani e Armand Meignan, che torna quest’anno alla Casa del Jazz con la sua ventiseiesima edizione, dopo le date al Teatro del Lido di Ostia e quelle alla Cittadella della Musica di Civitavecchia.

Il concerto di stasera punta tutto sull’improvvisazione fin dal titolo, quel “We Improvise Better at Night” che vede insieme glorie vecchie e nuove del jazz e dell’improvvisazione nostrana: Maria Pia De Vito, Anais Drago e Michele Rabbia. Rendendo propria una frase di Emily Dickinson, poetessa americana che in gioventù si dilettava ad improvvisare al pianoforte, i tre si immergono in una performance dove la musica incontra la poesia, tra spoken word e dialogo improvvisativo.

Cantante fra le più importanti della scena jazz europea, Maria Pia di Vito ha all’attivo innumerevoli progetti con nomi del calibro di Rita Marcotulli, John Taylor, Ralph Towner e Danilo Rea, fino all’approdo all’etichetta tedesca ECM. Di recente ha suonato sempre alla Casa del Jazz insieme a Mirco Rubegni, Giacomo Ancillotto, Matteo Bortone ed Evita Polidoro, formazione con la quale ha pubblicato “This Woman’s Work” per la Parco Della Musica Records.

Percussionista straordinario attivo fin dai primi anni novanta come componente degli Aires Tango, Michele Rabbia ha poi collaborato con i maggiori nomi del jazz e dell’improvvisazione. Negli ultimi anni lo abbiamo visto in solo, in duo con Daniele Roccato e Ingar Zach, accanto a Gianluca Petrella, Eivind Aarset e Dominique Pifarély, nel quartetto di Federica Michisanti con Louis Sclavis e Vincent Courtois.

Ben più giovane la talentuosa violinista Anais Drago, ormai lanciata nell’universo del jazz italiano. Pochi giorni fa è apparsa su questo stesso palco alla guida del suo trio con il progetto “Terre Ballerine” e la rivedremo fra poco nell’ensemble Operaquartet, al fianco di Luigi Cinque, Louis Sclavis e Paolo Damiani.