Quando la Chiesa di Santa Maria annunciata in Chiesa Rossa si apre per un evento musicale è sempre un’occasione speciale per andare a meditare tra i suoni che si diffondono tra le panche dei fedeli e i neon colorati di Dan Flavin, luci della sua opera site-specific residente nella struttura dal 1996. Un luogo mistico, una situazione unica, un punto di incontro tra il sacro e il profano, tra la tradizione e l’innovazione. Uno spazio sonoro dedicato, caratteristico per la sua acustica, dove ciò che risuona deve essere adeguato a quel tipo di riverberazione lunga che contraddistingue i luoghi sacri e magici dove ci si reca per pensare – negli anni si sono esibiti in questa chiesa musicisti come William Basinski o Charlemange Palestine.

Il 14 dicembre Threes, in collaborazione con Fondazione Prada ospiterà l’artista giapponese FUJI||||||||||TA. Sound artist noto per la sua peculiarità di far ascoltare l’inascoltato, di dare suono al non suonato, in altre parole: di dare vita a nuovi suoni. Nel 2009 si è autocostruito un organo a 11 canne senza alcuna tastiera, elemento portante delle sue performance insieme allo sho, un tipico flauto giapponese legato alla tradizione del Gagaku – la musica tradizionale eseguita storicamente alla corte imperiale e nei templi shintoisti e buddisti. Le sonorità che propone rappresentano un mix di aria, acqua, vapore, pressione, movimento, azioni fisiche che generano suono. Un altro strumento si cui spesso si avvale è il fuigo, pompa ad aria artigianale, tradizionalmente utilizzata dai fabbri giapponesi per dare aria al fuoco. Ruotando intorno a questi elementi, Fujita struttura la sua esibizione. Siamo fortunati a poter assistere a una sua rara performace, non esserci potrebbe essere un’occasione persa di ascoltare suoni inauditi.