Portando all’orecchio un vecchio telefono analogico ci aspettano scricchiolii inquietanti, pulsazioni ritmiche familiari e allo stesso tempo destabilizzanti; una voce che distilla dolce veleno, lingua biforcuta, che entra in un padiglione ed esce dall’altro facendo tremare il collo di piacere. All’improvviso dalla cornetta sbuca un lembo di fuoco, ci avvolge e trascina dentro: l’identificazione afro-tecno-futurista è completa.

Nyege Nyege e Hakuna Kalala ci hanno ormai abituato all’inusuale, a squarci sonori lisergici che mescolano futuro passato e futuro futuro, tradizioni musicali antiche e suoni d’avanguardia. PÖvive tra Francia ed Uganda e la sua musica espande il canone delle due etichette con uno dei lavori (“Cociage”, 2023) più intriganti di quel ricco repertorio.

Ecco quindi canti tribali in loop, trasformati da effetti che ne aumentano la carica evocativa fino a un pathos quasi insostenibile, uniti a suoni industrial e punk. Un’accetta sonica che dal vivo promette di fare a pezzi gli ascoltatori e rimetterli insieme con divertimento, un po’ a casaccio, facendo dimenticare le preoccupazioni di corpo e mente per una lunga notte di sabba pagano, che si chiuderà con il dj set di Egeeno.