Ci eravamo abituati bene e ci mancavano un po’. I concerti fra jazz contemporaneo, improvvisazione e sperimentazione che ci avevano accompagnati per tanti sabati nell’accogliente salotto del Metro Core sembravano essere svaniti all’improvviso. E invece, come per magia, ecco in un giovedì di metà Febbraio arrivare a sorpresa, per la presentazione di “Nuda Pelle”, un trio che non ha bisogno di presentazioni.

Marco Colonna, dalle tradizioni folk degli Aquaragia Drom, ai live in solo, passando per le innumerevoli collaborazioni – Ettore Fioravanti, Roberto Ottaviano, Alexander Hawkins, Silvia
Bolognesi, Igor Legari ed Ermanno Baron, fra i tanti – lo abbiamo visto negli ultimi anni mettere in panchina l’inseparabile sassofono per concentrarsi su clarinetto e clarinetto basso. Fabrizio Spera, componente degli ormai storici Ossatura – reduci da una residenza artistica all’Area Sismica che li ha visti affiancati ai libanesi A Trio – e dei Roots Magic, è forse il batterista romano più attivo nel campo dell’improvvisazione. Ha suonato praticamente con tutti, da Mike Cooper ad Alvin Curran, da Eugene Chadbourne ad Evan Parker, da Tim Hodgkinson a Ken Vandermark.

Questa sera prende il posto che su disco è del percussionista Lorenzo D’Erasmo. Alla voce c’è Giulia Cianca, che di “Nuda Pelle” è il cuore. La giovane cantante, voce per eccellenza del progetto/etichetta New Ethic Society, ha da poco dato alla luce “11 Pianeti”, una composizione di Marco Colonna per voce sola, a lei dedicata. In “Nuda Pelle” musica e testi sono firmati da Marco Colonna e Giulia Cianca, a eccezione di “Grazie alla vita”, rilettura di “Gracias a la vida” della cantautrice cilena Violeta Parra.