Ad could not be loaded.

sab 09.03 2024

Hyperdub XX Years

Dove

BASE Milano
Via Bergognone 34, 20144 Milano

Quando

sabato 09 marzo 2024
H 23:00

Quanto

€ 14

Contatti

Sito web

C’è stato in cui momento (negli ormai lontani primi anni del 2000) in cui parlare di dubstep e 2step voleva dire parlare di avanguardia, di suoni veramente emersi dal sottoterra fungino del post-rave anglofono, di un suono nuovo, fresco, pieno, capace come pochi di percuoterti lo sterno sul dancefloor.

C’è stato poi un momento in cui la dubstep, senza usare mezzi termini, è diventata il nemico numero uno dell’autoproclamata “intellighentia musicale”, confusa ormai nelle menti poco attente dei “puristi” con l’ondata EDM/brostep di oltre oceano, il prodigio della produzione più ignorante Skrillex (tornato in stato di grazia negli ultimi 2/3 anni) e la quantità oggettivamente fuori scala di date di Salmo in giro per l’Italia.

C’è stato più di un momento, per fortuna, negli ultimi 20 anni, in cui invece Hyperdub ha rappresentato un porto sicuro per chi ha sempre riposto fiducia, speranza e affezione in queste sonorità fatte da bassi cavernosi, riverberi degni della migliore fantascienza e ritmiche tribali. Un approdo prezioso tanto per gli ascoltatori quanto per artiste e artisti che negli anni hanno cercato una bandiera da sventolare, non da usare per nascondersi. Una bandiera inastata prepotentemente nel 2006 da Burial, che con l’omonimo disco ha portato le sue sonorità dagli anfratti di Bristol alle librerie più impensabili. Una bandiera sorretta per anni dall’ammiraglio Kode9 (che ritroviamo stasera al BASE) e dal compianto Spaceape, capace con la sua voce di raggiungere frequenze così basse da non crederci. Un fiero vessillo di qualità e anticonformismo di cui si sono fregiate negli anni le derive grime di Terror Danjah, le mazzate sui denti di The Bug (e le carezze al vetriolo del suo side King Midas Sound) e il footwork d’autore del compianto Dj Rashad (cadono come mosche). Senza dimenticare i deliri IDM di Lee Gamble, stasera sul palco a raccontarci cosa vuol dire fare dancefloor intelligente, e le suggestioni della ormai veterana cantautrice canadese Jesse Lanza, che regalerà alla serata un attimo di respiro fra ritmiche ipnotiche e frammentate.

Stasera non si festeggiano solo i 20 anni di un’etichetta che ha fatto sopravvivere il termine “dubstep” agli oltraggi e agli snobismi degli ultimi 15 anni, si festeggia un’etichetta che, senza se né ma, ha definito la musica elettronica del primo nuovo millennio. Ad Maiora.

Scritto da Andrea Pagano